Canale Mussolini, Antonio Pennacchi

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Nihon no musume
CAT_IMG Posted on 17/1/2011, 11:04




CANALE MUSSOLINI



Titolo originale: Canale Mussolini
Autore: Antonio Pennacchi
Data pubblicazione: 2010

Il libro copre un arco temporale che va dagli anni '10 del Novecento alla Seconda Guerra Mondiale. Protagonista è la famiglia Peruzzi, contadini poverissimi che vivono nella bassa Pianura Padana fra Rovigo e Ferrara, dove coltivano terre prese in affitto o a mezzadria. Nel 1904 il nonno, capostipite della famiglia, assiste ad un comizio non autorizzato del socialista Edmondo Rossoni e viene incarcerato insieme a quest'ultimo. I due diventano amici e il nonno aderisce così al socialismo battezzando i figli con i nomi dei leader della sinistra dell'epoca: Adelchi, Treves, Turati, Modigliana e Bissolata. Prima del 1904 erano già nati Iseo, Temistocle e Pericle che parteciperanno alla prima guerra mondiale. Nel primo dopoguerra la famiglia rimane coinvolta negli scontri fra squadristi e socialisti. Quest'ultimi per ritorsione contro i Peruzzi che non avevano voluto assumere alcuni braccianti rimasti disoccupati, decide di dar fuoco al loro pagliaio. I Peruzzi si vendicano uccidendo il maestro elementare del paese e poi occupano la camera del lavoro di Codigoro che trasformano nella sezione locale del partito fascista. Alcuni dei Peruzzi parteciperanno anche alla marcia su Roma nel 1922 e poco dopo, Pericle viene mandato dal Partito, insieme ad altri due camerata, a picchiare un coraggioso sacerdote antifascista della vicina Comacchio. Durante l'agguato Pericle perde il controllo e il prete muore. Nel frattempo la famiglia, che si va allargando con nuovi matrimoni e nuove nascite, prende a mezzadria i terreni dei conti Zorzi Vila. Quando però nel 1926 il governo di Mussolini che si è definitivamente imposto nel Paese, propone una nuova politica economica durissima (la cosiddetta "quota 90"), gli Zorzi Vila ne approfittano per sottrarre alle famiglie al loro servizio tutti i loro averi. La sciagura colpisce anche i Peruzzi: i quali decidono di mandare una loro delegazione a Roma: contano di ricevere il sostegno del governo per il loro passato da squadristi. Incontrano proprio il Rossoni, che nel frattempo ha aderito al fascismo diventando sottosegretario il quale fa capire loro che non può far nulla contro gli Zorzi Vila ma può affidare ai Peruzzi un podere tutto loro nelle Paludi Pontine che il regime sta iniziando a bonificare. I Peruzzi accettano e partono per il Lazio. Vengono insediati nel podere 517 dell'Opera Nazionale Combattenti. Il podere si trovi nei dintorni dell'attuale Borgo Podgora alla sinistra del "Canale Mussolini", il principale canale della bonifica. Nel dicembre del 1932 assistono all'inaugurazione della nuova città di Littoria. La vita dei coloni nella nuova terra però è piena di difficoltà: i lavori di bonifica non riescono a sterminare la zanzara anofele e la malaria continua a colpire. Gli abitanti del luogo e dei vicini Monti Lepini poco gradiscono i nuovi arrivati che ribattezzano cispadani cioé invasori (i coloni reagiscono chiamando i locali marocchini) e non mancano scontri e vendette reciproche. Nel frattempo la coltivazione della fertile terra dei Peruzzi permette loro di risollevarsi economicamente. La famiglia partecipa attivamente alla vita rurale dei coloni con i suoi riti: i filò fra vicini di poderi e la Messa ogni domenica nella chiesa del borgo, chiese che dopo una richiesta del solito Pericle al patriarca di Venezia vengono affidate ai preti veneti perché i sacerdoti della locale diocesi di Velletri non riescono a comprendere il dialetto dei cispadani. Nel 1935 Adelchi partecipa alla guerra d'Etiopia assistendo al massiccio uso dei gas tossici da parte degli italiani contro i soldati abissini. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale diversi giovani dei Peruzzi vengono mandati al fronte: in Albania, in Africa e in Russia. In Africa Pericle muore ma il suo corpo non verrà mai ritrovato. Sua moglie, Armida, che possiede un'arnia di api che le rivelano il futuro, inizia una relazione incestuosa con il nipote Pericle. Rimane incinta di un bambino e i Peruzzi per la vergogna la cacciano di casa. Per via della guerra e della gravidanza però le concedono di restare. Nell'inverno del 1944 la guerra arriva anche nell'Agro pontino. Gli Alleati, nel tentativo di sfondare la linea Gustav, sbarcano ad Anzio e iniziano una lunghissima battaglia con i tedeschi fra Cisterna e Aprilia che verranno poi rase al suolo. Per ritardare l'avanzata alleata vengono sabotate le opere di bonifica e la battaglia si combatte anche sul Canale Mussolini. I coloni, Peruzzi compresi, credendo che gli americani vogliano togliere loro i poderi, decidono di sostenere i tedeschi fornendo loro armi e supporto logistico. Poi sono costretti dallo stesso comando tedesco ad abbandonare le loro case e a rifugiarsi sui Monti Lepini. Le comuni difficoltà della guerra aiutano cispadani e marocchini a superare le reciproche diffidenze. L'Agro pontino viene infine liberato a maggio del 1944. I Peruzzi ritornano nel loro podere distrutti e iniziano la ricostruzione, più forti e tenaci anche nella sciagura.
 
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