I nostri antenati, Italo Calvino

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Nihon no musume
CAT_IMG Posted on 25/12/2010, 17:43




I NOSTRI ANTENATI

Data pubblicazione (edizione completa): 1960

"I nostri antenati" è un trilogia composta da:
1. Il visconte dimezzato (1952)
2. Il barone rampante (1957)
3. Il cavaliere inesistente (1959)


IL VISCONTE DIMEZZATO



Il visconte dimezzato è ambientato intorno alla metà del 1700. La storia è narrata dal nipote del visconte protagonista, figlio illegittimo della sorella, che è presente nella storia. Il protagonista di questo romanzo è appunto il visconte Medardo di Terralba. La storia comincia quando Medardo, in Boemia, si dirige col suo scudiero Curzio all’accampamento dei crociati. Nella prima battaglia a cui partecipa riceve una cannonata che lo divide in due esatte metà, di cui una viene salvata dai medici dell’esercito, l’altra viene trovata viva in mezzo a un cumulo di cadaveri e curata da un gruppo di eremiti.
Medardo salvato dall’esercito arriva a Terralba e si dimostra perfido, tagliando a metà tutto quello che trova, come lui stesso. Questa metà del visconte si impadronisce del feudo. Tutti hanno paura del visconte cattivo, solo la sua balia dice di non vedere molta differenza in lui. Il nipote del visconte, insieme al dottor Trelawney, è un bersaglio dello zio cattivo che tenta in ogni modo di ucciderlo. Il dottor Trelawney è un medico che inizialmente non si occupa dei malati, ma questo si interessa in modo particolare alla storia del visconte, ed in questo modo inizia a curare anche i malati del villaggio. L’altra metà, che giunge a casa dopo un lungo pellegrinaggio, è esageratamente buona.
I due visconti convivono a Terralba, il primo arrecando danni e dolore, l’altro aggiustando le cose e predicando il bene; per questo vengono soprannominati il Gramo ed il Buono. Non solo il Gramo però suscita ostilità nella corte, ma col passare del tempo anche il Buono, che al suo arrivo era benvoluto da tutti per il suo altruismo, comincia ad essere evitato, soprattutto dagli ugonotti, per la sua eccesiva ed insistente gentilezza.
Pamela, la contadina molto coraggiosa di cui i due visconti a metà sono innamorati, non tollera più né l’uno né l’altro. La contadina però, preferisce il Buono all'altra metà, ed infatti vivono insieme nel bosco con i suoi animali preferiti. I genitori di Pamela inizialmente vogliono che questa si sposi con il Gramo, perché questo minacciava di distruggere la loro famiglia. Pamela alla fine acconsente alla proposta di matrimonio del Gramo e chiede lei stessa al Buono di sposarla, quindi il giorno delle nozze entrambi i visconti si trovano all’altare. La contadina però sposa il Buono, perché il Gramo arriva in ritardo.
Il Gramo, sostenendo di essere anche lui il visconte Medardo, rivendica alla sua metà di essere lui il marito di Pamela; quindi per decidere chi sarà il consorte della contadina, il Gramo sfida a duello la metà buona, che si vede costretta ad accettare. Nel duello le enormi cicatrici che entrambi i Merardo hanno a metà del corpo vengono riaperte per mano della metà opposta. Il Buono ed il Gramo cadono a terra svenuti. Quindi il dottor Trelawney prende i due corpi e riesce a ricucire le due parti.Dopo alcuni giorni di incoscienza il visconte, finalmente completo, si risveglia e torna ad essere una persona vera potendo così sposare Pamela.


IL BARONE RAMPANTE



Una sera del 1950, all' osteria Fratelli Menghi, in via Flaminia, Salvatore Scarpitta racconta a Italo Calvino la sua avventura di dodicenne sull' albero di pepe. Sette anni dopo, esce Il barone rampante. Il romanzo è ambientato in un paese immaginario della riviera ligure, Ombrosa. Ecco i personaggi principali: il barone Cosimo Piovasco di Rondò, che vive sugli alberi; suo fratello Biagio (voce narrante della storia); la sorella Battista e il suo fidanzato, il conte d'Estomac; la Generalessa e il barone Arminio Piovasco di Rondò, genitori di Cosimo; Sofonisba Viola Violante d'Ondariva detta la Sinforosa, bella nobile smorfiosa che s'impossessa del suo cuore fin dalla più tenera età, e i suoi due spasimanti, valorosi guerrieri ma ridicoli pretendenti, il cane Ottimo Massimo e il brigante Gian dei Brughi; l'abate Fauchelafleur; il cavalier avvocato Enea Silvio Carrega; Napoleone e lo Zar di Russia.
Il fatto principale è rappresentato da un futile litigio avvenuto il 15 giugno 1767 nella tenuta di Ombrosa, per via di un piatto di lumache non accettate da Cosimo che per protesta sale sugli alberi del giardino di casa e non scenderà mai più. Nonostante la collera e le minacce del padre, la vita del protagonista si svolge sempre sugli alberi, prima nel giardino di famiglia, poi nei boschi di Ombrosa, inframezzata da viaggi in terre lontane raggiunte saltando di ramo in ramo. La vita di Cosimo è piena di eventi, dalle scorribande con i ladruncoli di frutta alle battute di caccia, dalle giornate dedicate alla lettura alle relazioni amorose: a Olivabassa Cosimo fa la conoscenza di alcuni esiliati spagnoli e si innamora di Ursula che però, terminato l’esilio, ritorna in Spagna mettendo fine alla loro relazione .
Nel frattempo, la fama del barone rampante si diffonde con grande rapidità, e se inizialmente Cosimo era ragione d'imbarazzo per la famiglia, in seguito arriva a intrattenere rapporti con personaggi del calibro di Denis Diderot, Jean-Jacques Rousseau, Napoleone Bonaparte e lo Zar di Russia.
L'amore fra Viola e Cosimo è forte, ma la relazione si conclude per una serie di equivoci dopo numerosi litigi e altrettante riconciliazioni.
Quando Cosimo si ammala viene assistito dall'intera comunità di Ombrosa; lo invitano a scendere ma lui si rifiuta in maniera categorica. Un giorno sorprende tutti: si arrampica sulla cima di un albero, si aggrappa a una mongolfiera di passaggio e scompare nel cielo, senza tradire il suo intento di non rimettere più piede sulla terra.

IL CAVALIERE INESISTENTE



Il protagonista è il cavaliere inesistente Agilulfo, che si tiene in vita solo con la forza di volontà. Egli è un amante dell'eccellenza, e per questo non è stimato dagli altri paladini. Il racconto si apre sulla battaglia dei Franchi, impegnati nella lotta contro gli infedeli. Nei primi tempi si presenta al campo un giovane, Rambaldo. Questo ragazzo ingenuo e inesperto vuole vendicare la morte di suo padre, causata dall'argalif Isoarre. Così ha inizio una battaglia, nella quale il giovane cerca in tutti i modi di ingaggiare l’assassino di suo padre, che però alla fine non muore per diretta ma perché il ragazzo lo ha privato dei suoi occhiali. In seguito, il giovane cade in un’imboscata, ma viene salvato da un soldato. Spinto dalla curiosità Rambaldo, vuole conoscere il suo salvatore e lo insegue: scopre così che il cavaliere misterioso è in realtà una donna, Bradamante, di cui si innamora. Bradamante, però, non è interessata a lui, perché il suo ideale di uomo è proprio Agilulfo il cavaliere. Durante uno spostamento, l’esercito franco si trovò in un povero contadino, Gurdulù, che si lascia guidare dal cuore, senza riflettere, e che verrà assegnato come scudiero ad Agilulfo sott'ordine di Carlomagno.
Durante un banchetto un giovane, Torrismondo, rivela dei fatti inaspettati sul conto del cavaliere Agilulfo. Torrismondo rivela che la donna che quindici anni prima era stata sottratta all'abuso di due briganti da Agilulfo era già allora sua madre, e quindi non era sicuramente vergine; di conseguenza l'assegnazione del titolo di cavaliere ad Agilulfo per aver salvato una donna pura da una violenza si rivela non valida. La rivelazione getta nel panico il cavaliere, il quale, per onore, decide di andare a cercare la ragazza per dimostrare che all’epoca era ancora pura. Agilulfo parte, seguito da Bradamante infatuata di lui, la quale è inseguita a sua volta da Rambaldo, innamorato di lei. Nella stessa sera, anche Torrismondo parte per ritrovare suo padre, ovvero uno dei cavalieri de "Il Sacro Ordine dei Cavalieri del Santo Gral", e per farsi riconoscere come figlio da quest’ordine (dato che la madre gli aveva rivelato di averlo concepito da uno dei molti cavalieri con i quali si era unita, ma di considerare tutto l’ordine padre del bambino). Torrismondo trova i cavalieri del Gral, ma perde le sue ultime speranze quando questi si rivelano come una setta mistica, estraniata dalla realtà e per di più priva di coscienza etica.
Dopo varie avventure che lo conducono in Scozia e poi in Africa (in Marocco), Agilulfo trova la donna che cercava, Sofronia, e la riporta nei pressi del campo di battaglia dei Franchi, per dimostrare finalmente all'imperatore che la donna era vergine nel momento in cui l'aveva salvata dai violentatori vent'anni prima, e anzi è vergine tuttora. Anche Torrismondo, però, giunge nei pressi della caverna dove si era nascosta la presunta madre, ed entrambi cedono alla passione amorosa. Alla fine si scoprirà che Torrismondo non è figlio di Sofronia, ma il fratello. Poi i due fratelli si scoprono fratellastri, e alla fine si saprà che Torrismondo è figlio della regina di Scozia e del Sacro Ordine, mentre Sofronia è figlia del re di Scozia e di una contadina, e perciò l’amore nato tra i due è libero di crescere. Anche Agilulfo, quindi, ha tutto il diritto di essere cavaliere, ma purtroppo, prima che possa sapere la verità, questi si è già tolto la vita: cede in testamento la sua bianca armatura a Rambaldo e si dissolve.
A narrare l'intera vicenda era stata una monaca, suor Teodora, che solo alla fine rivela di non essere altri che Bradamante, tuttora ricercata da Rambaldo. Infine, Rambaldo arriva al monastero e fugge con Teodora-Bradamante.
 
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