CANDIDO O L'OTTIMISMO, Voltaire

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Nihon no musume
CAT_IMG Posted on 16/12/2010, 11:27




CANDIDO O L’OTTIMISMO



Titolo originale: Candide ou l’optimisme
Autore: Voltaire
Data pubblicazione: 1974

In Westfalia, in uno "splendido" castello "dotato anche di porte e finestre", di proprietà del barone di Thunder-den-Tronckt, "il più grande signore della provincia e perciò del mondo", vive un giovane dal carattere ingenuo e sincero, di nome Candido. Suo precettore è Pangloss (dal greco "tutto lingua": parodia dei discepoli di Leibniz come Wolff), che insegna a lui e alla figlia del barone la "teologocosmoscemologia", la dottrina filosofica secondo la quale il mondo è "il migliore dei mondi possibili" in quanto "tutto ciò che esiste ha una ragione di esistere", ad esempio "i nasi servono ad appoggiarvi gli occhiali, ed infatti noi abbiamo degli occhiali".
Candido segue molto volentieri le lezioni di Pangloss, in quanto trova molto bella Cunegonda, la figlia del barone, e trascorre il tempo a guardarla. Successivamente la ragazza, stimolata dall'aver spiato una lezione di anatomia che si stava svolgendo dietro un cespuglio tra Pangloss ed una servetta, bacia Candido dietro un paravento, che puntualmente cade, svelando ai genitori la scena. Il barone spedisce Candido a gran calci nel sedere fuori dai suoi possedimenti e fuori dal regno. Poco dopo i Bulgari saccheggiano il castello e la famiglia viene trucidata; si salva solo Cunegonda che però sparisce, diventando preda di guerra per la soldataglia. Candido viene arruolato fra i Bulgari e la notizia gli viene data da Pangloss ridotto ad una larva umana a causa della sifilide che gli aveva trasmesso la servetta attraverso il rapporto sessuale.
Candido e Pangloss vengono curati da un medico, insieme al quale si imbarcano e raggiungono Lisbona. Durante il viaggio il medico muore affogato a causa di una tempesta, e Candido e Pangloss vengono "accolti" nel paese, nel quale il giorno seguente il filosofo maestro di Candido viene impiccato mentre lui è picchiato a sangue. Il ragazzo viene curato da una vecchia, che si scopre essere conoscente della bella Cunègonde, la figlia del barone e di cui Candido era innamorato, che in realtà era sfuggita alla morte, e i due si rincontrano.
Seguono una serie di eventi che portano Candido e il suo amico fedele Cacambò nella splendida città di El Dorado, dove l'oro e le pietre preziose sono considerate fango e dove non esistono litigi né guerre. Persuaso dall'idea di poter ricevere quantità d'oro sufficienti a riscattare Cunègonde, che nel frattempo è stata costretta a sposarsi, Candido e Cacambò abbandonano la città per fare ritorno in Europa; ma ancora una volta si imbattono in una serie di eventi sfortunati e i due dovranno dividersi. Nel frattempo Candido incontra Martin, un manicheo dalle idee completamente opposte a quelle di Pangloss e prosegue insieme a lui il suo viaggio alla ricerca dell'amata. Alla fine Candido si trova a viaggiare su una galera diretta a Costantinopoli, dove vive la sua amata nelle condizioni di serva, in cui il ragazzo ritrova il vecchio amico e filosofo Pangloss, anch'esso sfuggito alla morte, e il fratello barone di Cunègonde.
A Costantinopoli Candido, Cunègonde, la vecchia, Pangloss, Martin, Paquette e il frate Giroflée ormai convertito all'islam finiscono per vivere tutti insieme umilmente in una piccola fattoria per dedicarsi a "coltivare il proprio giardino".
 
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