Grazie a te, ho scoperto l'amore

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Nihon no musume
CAT_IMG Posted on 26/11/2010, 21:33




Allora questa storia è stat scritta da me, un pochino di tempo fa, perciò ho deciso di cominciare io a mettere la storia che ho scritto ^^ Spero che vi piaccia, buona lettura
p.S: La storia è somposta da 13 capitoli che posterò un po' alla volta, quando avrà un minuto di respiro ihih

GRAZIE A TE, HO SCOPERTO L’AMORE


CAPITOLO 1: L’INFANZIA DI GAARA


Tutto cominciò nel Villaggio della Sabbia in un pomeriggio come tanti altri. Un gruppo di bambini giocava con la palla in un parco; infatti quel giorno tutti i bambini erano usciti per divertirsi con gli amici… tutti tranne uno.
Uno di loro se ne stava in disparte su un'altalena; era un bambino dai capelli rossi e dagli occhi color acquamarina che esprimevano tristezza e solitudine; il suo nome era Gaara ed era il figlio del kazekage, ma nessuno voleva avere niente a che fare con lui perché l’intero villaggio lo considerava un mostro. Gaara ogni giorno andava al parco a vedere quei bambini che si divertivano tanto a giocare insieme ed ogni giorno si chiedeva perché nessuno lo accettasse per quello che era, senza mai trovare una risposta. Un giorno a dei bambini andò a finire la palla sulla cima di un dirupo, i quali cominciarono a lamentarsi, così Gaara decise di aiutarli riportandogli la palla, ma quando lo videro con la loro palla in mano cominciarono a dire:
“Ma tu sei… ti prego non farci del male, non abbiamo fatto niente di male!”. E cominciarono a scappare. Gaara a quelle parole si sentì veramente frustato e cominciò a dire che lui non voleva più rimanere solo, mai più; dal nulla creò due braccia di sabbia che presero per le caviglie tutti i bambini che più spaventati che mai cominciarono a piangere. La sabbia li stava letteralmente ricoprendo e i bambini non riuscivano a respirare…quando all’improvviso Gaara si ritrovò davanti una ragazza dal viso angelico che gli disse: “Ti prego Gaara ora smettila, non fargli del male.” E le braccia di sabbia che intrappolavano i bambini svanirono. Dopo di che Gaara domandò alla ragazza: “Ma tu chi sei?”, la ragazza rispose:
“Io mi chiamo Akeiko e sono venuta a dirti che qualsiasi cosa ti succederà non dovrai mai smettere di amare e di voler bene alle persone, specialmente ai tuoi fratelli”
“Si, ma nessuno mi vuole bene, quindi perché io dovrei voler bene a coloro che mi disprezzano?!”
“Perché per quanto sia difficile crederlo anche loro con il tempo impareranno ad accertarti per come sei, inoltre sappi, che l’affetto di una persona cara può farti superare anche i peggiori momenti della vita, se invece sei da solo dimmi, chi ti aiuterà?”
“…”
“ Ti prego non scordarti mai le mie parole, è importante che tu non mi dimentichi”
“Si ma io vorrei sapere…”
“Mi dispiace ora devo andare”. La ragazza cominciò ad allontanarsi ma poi prima di sparire completamente si voltò verso di lui e gli disse: “Sappi che io ti vorrò sempre bene, qualsiasi cosa succeda”.A quel punto la ragazza così come era apparsa svanì nel nulla. Gaara rimase come scioccato da quelle parole e cominciò a seguire il consiglio della ragazza ma con il tempo se lo dimenticò e ricominciò ad amare solo se stesso come aveva sempre fatto.

Dopo 10 anni una ragazza dai capelli corvini, avvolta da un lungo mantello bianco, sta attraversando il deserto per dirigersi verso un grande villaggio, conosciuto come il Villaggio della Foglia. Quest’anno in quel lontano villaggio erano in corso gli esami di selezione dei chunin ed ognuno si preparava per il grande evento. Una volta raggiunto il villaggio Akeiko rimase colpita da tutto quel movimento e cominciò a guardarsi intorno quando fu travolta, e buttata a terra, da una ragazza che stava correndo.
“Ahi, che male...”
“Scusami, ti sei fatta tanto male?” chiese la ragazza dai lunghi capelli rosa che era di fronte ad Akeiko.
“Mi dispiace tanto ma andavo di fretta e non ti ho proprio vista…” continuò mentre l’aiutava a rialzarsi.
“Non fa niente, non ti preoccupare” rispose.
“E’ strano, io non ti ho mai vista da queste parti, non sei di qui vero?!”
“No infatti, sono appena arrivata in città e…”
“Ma certo tu devi essere qui per gli esami, ma che stupida perché non ci ho pensato prima, vieni che ti accompagno all’accademia”
“Oh no io non sono qui per gli esami sono venuta qui perché sto cercando una persona” disse Akeiko.
“Ah capisco…ok. Senti ma noi due non ci siamo ancora presentate, io sono Sakura e tu?”
“ Io mi chiamo Akeiko molto piacere”.
“Bene adesso che ci siamo presentate ti vorrei portare a mangiare qualcosa, dopotutto mi sembra il minimo dopo quello che è successo”
“No io non posso proprio venire prima devo trovare una persona e …”
“E dai su non farti pregare!” disse Sakura ma vedendo che Akeiko non era convinta le disse:
“Senti ora andiamo a mangiare e dopo ti prometto che ti aiuterò nelle tue ricerche, ok?”
“D’accordo mi hai convinta, andiamo”. Così le due ragazze andarono in un kiosko e cominciarono a mangiare. Sakura continuava a fissare Akeiko, e le domandò:
“Allora Akeiko chi è la persona che stai cercando?”
“Beh per me è una persona molto importante che però non vedo da 10 anni ormai…” Sakura notò subito che l’espressione di Akeiko si era fatta triste così decise di chiudere l’argomento dicendo:
“Vedrai che questa persona la ritroverai prima di quanto tu pensi, ma ora andiamo, ti voglio far conoscere un mio amico”. Le due si avviarono, camminarono per circa un quarto d’ora ma nessuna delle due aprì bocca anche perché Sakura non sapeva cosa dirle, non voleva dire qualcosa che poi l’avrebbe rattristata e Akeiko era totalmente immersa nei suoi pensieri; quando arrivarono all’accademia ninja un ragazzo dai capelli biondi venne incontro a Sakura e le disse:
“Oh ciao Sakura! Dimmi sei venuta per iscriverti agli esami? Sai oggi è l’ultimo giorno”
“ Certo che no, io mi sono già iscritta da tempo a differenza di te non mi rifaccio all’ultimo giorno” disse lei ridendo.
“Hai proprio ragione, ma allora perché sei venuta qui?”
“Sono venuta qui perché volevo presentarti la mia nuova amica, si chiama Akeiko ed è venuta al villaggio per…” ma poi Sakura si ricordò di quello che era successo al kiosko così disse:
“…per visitare il nostro villaggio e così volevo presentartela”
“Ah, ciao io sono Naruto molto piacere e tu sei?” disse il ragazzo porgendole la mano
“Io mi chiamo Akeiko, molto piacere”. Dopodiché i tre ragazzi si misero a chiacchierare, Naruto insieme a Sakura raccontarono ad Akeiko tutte le loro missioni ed i loro allenamenti, di quanto si erano divertiti ad imparare nuove tecniche e via dicendo, poi però arrivò il momento di salutarsi.
“Ora io devo proprio andare ma ci vediamo domani ok?” disse Naruto
“Va bene, allora ci vediamo domani”
“Ciaooo!” dissero insieme le ragazze e si avviarono verso la casa di Sakura.
 
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Nihon no musume
CAT_IMG Posted on 27/11/2010, 12:16




CAPITOLO 2: CI SIAMO RITROVATI

Mentre le due ragazze camminavano Akeiko disse a Sakura:
-Senti mi è venuta in mente che quando sono arrivata tu hai subito pensato che fossi venuta per gli esami di selezione dei chunin e poi mi volevi portare all’accademia. Ecco, io volevo sapere perché-
-Sai io ho il compito di dare informazioni e portare ogni ninja che è venuto qui per gli esami all’accademia-
-Ora si spiega tutto- continuarono a camminare quando videro un gruppo di tre ragazzi e Sakura prese Akeiko per il braccio e la trascinò verso di loro
-Ciao, voi siete nuovi non è vero?- disse Sakura ai tre ragazzi e una ragazza dai capelli biondi le rispose:
-Si-
-Se volete vi posso accompagnare all’accademia per iscrivervi-
-No grazie ci possiamo andare anche da soli-
-Ma insisto, inoltre lo farei molto volentieri- A quel punto il terzo ragazzo che fino a quel momento era rimasto girato si voltò e afferrò Sakura per il collo. Vedendo quel ragazzo Akeiko rimase come paralizzata; continuava a ripetersi che non poteva essere lui, lei non poteva e non voleva crederci ma quando il ragazzo cominciò a stringere la presa Akeiko, senza pensarci due volte, si mise al posto di Sakura e disse:
-Gaara, ora smettila ti prego- ed il ragazzo rimase sorpreso che la ragazza conoscesse il suo nome, ma non gli dette molta importanza e continuò a stringere sempre di più. Poi però la ragazza, con un fil di voce disse:
-Gaara no ti ricordi di me? Io… io sono AKEIKO!-
A quelle parole il ragazzo la lasciò e cominciò ad indietreggiare. No, no era possibile, non poteva essere lei
-Kankuro, Temari andiamocene- disse con lo sguardo rivolto verso il basso.
-Ma come, noi…-
-Ho detto andiamocene …ORA!- disse con uno sguardo pietrificante, così se ne andarono lasciandole da sole. Quando Sakura vide Akeiko a terra che tossiva con la mano alla gola corse da lei dicendole:
-Akeiko, stai bene?-
-Si, no ti preoccupare, non è niente-
-Ma come non è niente? Fammi vedere- Akeiko levò la mano e Sakura vide il collo tutto arrossato e continuò dicendo:
-Devo portarti da un dottore forza-
-No, ti ho detto che non è niente-
-Adesso basta, non vedi come sei ridotta!?-
-Io devo prima fare una cosa, che è molto più importante-
-Cosa può esserci più importante della tua salute? Me lo vuoi dire!-
-Si, io devo andare da quella persona di cui ti ho parlato stamani, ti ricordi?-
-Si me lo ricordo, ma non l’ hai ancora trovata, come pensi di poter cominciare a cercarla ora!-
-Ma vedi, finalmente, dopo tanto tempo ci siamo ritrovati- Sakura guardò Akeiko che mentre diceva quelle parole era come se fosse al settimo cielo, poi però a Sakura venne un dubbio.
-Senti Akeiko, non mi vorrai dire che la persona che stavi cercando è quel ragazzo vero!?-
-Si, è proprio così, è lui il ragazzo che tanto desideravo rivedere e ora devo andare a cercarlo e parlargli- Akeiko si alzò e cominciò a camminare ma SaKura l’afferrò per un braccio.
-Ma sei pazza!? Quello non è normale! Per poco non ci uccideva e ora tu vuoi andare a cercarlo?-
-Io devo andarci, è solo per lui che sono venuta fin qui, per lui e per nessun altro. Quindi ti prego, lasciami andare-
-Oh no, io non ti lascerò andare da tipi come quelli-
-Ma per me è troppo importante!- A quelle parola Sakura capì di non poterla fermare e decise di lasciarla andare.
-Ti ringrazio- disse Akeiko e cominciò a correre per cercare di raggiungerlo. Akeiko continuava a correre ma non sapeva più dove andare a cercarlo, quando li vide entrare in una casa e decise di seguirli. Quando arrivò davanti alla porta si fermò, ma cosa le stava prendendo, era praticamente da tutta la vita che aspettava questo momento e ora che era arrivato si tirava indietro?No, lei non si sarebbe tirata indietro, si fece forza e bussò alla porta. Le aprì la ragazza che le disse:
-Che cosa vuoi ancora? Non ti è bastato quello che ti è successo?-
-Io volevo solo sapere dove è andato Gaara-
-E’ fuori, sul tetto, ma perché lo vuoi sapere?-
-Ecco, il fatto è che io dovrei parlargli-
-Dico ma sei matta? E’ già un miracolo che tu sia ancora viva te ne rendi conto!?-
-Si lo so ma io devo assolutamente parlargli è troppo importante, ti prego-
Temari rimase molto sorpresa dalle parole della ragazza.
-E va bene entra pure- Akeiko entrò e Temari cominciò a guardarla dall’alto in basso e poi le disse:
-Certo che sei veramente una ragazza strana- Ma lei non badò nemmeno a quello le che stava dicendo e decisa chiese:
-Da che parte?-
-Da quella parte e buona fortuna, ne avrai bisogno-
Akeiko andò verso la stanza indicatagli da Temari e trovò la finestra spalancata, ci si avvicinò e sali sul tetto dove vide Gaara. Cominciò a batterle forte il cuore, non le era mai capitata una cosa del genere, poi decise di avvicinarsi e quando gli fu a pochi metri,lui si girò e la guardò. Akeiko non sapeva che cosa fare, si doveva sedere o doveva andarsene?. Lui continuava a guardarla con il suo sguardo gelido ma lei decise di sedersi ugualmente accanto a lui. Si guardarono per qualche minuto, poi lui si girò disse:
-Perché sei ritornata dopo tanti anni?-
-Sono ritornata per incontrarti di nuovo e vedere…-
-E vedere come ero diventato immagino-
-Si, esatto, solo che non pensavo che ci saremo rivisti in una situazione come questa-
-Se è per questo io non pensavo di rivederti affatto-
-Sai, io pensavo che tu avessi seguito il mio consiglio e invece…-
-Senti, se sei venuta qui solo per farmi una predica sappi che non ce n’è bisogno, me la sono sempre cavata in questi anni anche senza darti ascolto come vedi-
-Io non ne sarei così sicura, se fossi in te, non mi pare che tu abbia molte persone su cui contare-
-Non ne ho bisogno. Sai, non saresti dovuta intervenire per salvare la tua amica, hai finito solo per farti male.Come vedi gli amici non sono proprio un vantaggio- A quelle parole Akeiko si alzò e disse:
-NON E’ VERO! GLI AMICI SONO LA COSA PIU’ IMORTANTE CHE UNA PERSONA PUO’ AVERE E TU LO SAI, DIMMI QUANTE VOLTE TI SEI SENTITO SOLO?Io credo spesso, anzi, oserei dire sempre-
L’espressione di Gaara cambiò, divenne triste e abbassò lo sguardo e se ne andò lasciandola sola. Akeiko uscì e andò a dormire in un albergo, arrivata in camera si mise a riflettere sulla conversazione che aveva avuto con Gaara, non poteva credere che il ragazzo che aveva conosciuto oggi fosse proprio lui, non era come se lo era immaginato. Era cambiato completamente, ma in fondo doveva aspettarselo. Anche Gaara come lui stava pensando al loro incontro e alle parole di Akeiko. Lui non riusciva veramente a capire perché si era messa al posto della sua amica sapendo quello che le aspettava.
La mattina seguente Akeiko si svegliò e uscì per andare a trovare Sakura, ma quando aprì la porta si ritrovò davanti, con sua grande sorpresa, Gaara che le disse:
-Senti volevo dirti che mi dispiace per quello che ti ho fatto, io, io…non volevo farti del male- Akeiko sorrise.
-Ti ringrazio, ma allora hai cambiato idea su quello che ti ho detto ieri?-
_-No, non mi hai convinto molto-
- Allora facciamo così, io ti dimostrerò che l’amicizia è una cosa importante solo se tu mi allenerai-
-Io allenarti!? E in che cosa?-
-Beh ma mi pare ovvio, dato che tra qualche mese si terranno gli esami di selezione dei chunin, vorrei che tu mi aiutassi nelle arti marziali dato che io non sono molto brava. Allora sei d’accordo?- Akeiko sorrise di nuovo facendolo arrossire
-E va bene se proprio ci tieni ti allenerò, ma dovrai impegnarti seriamente si siamo intesi?-
Ad Akeiko per la prima volta rivide il ragazzo che aveva conosciuto molti anni prima e ne fu felice.



CAPITOLO 3: GLI ALLENAMENTI

Era passato un mese e da quel giorno i due ragazzi cominciarono ad incontrarsi nel bosco dove facevano i loro allenamenti. Un giorno Akeiko si stava dirigendo nel bosco perché oggi doveva allenarsi con Gaara, anzi, a dire la verità oggi doveva riuscire a batterlo anche se in tutto questo tempo non ci era mai riuscita. Quando arrivò lo vide seduto e decise di fargli una sorpresa, così in punta di piedi si avvicinò a lui da dietro e stava per mettergli le mani sugli occhi quando lui si girò all’improvviso afferrandola per il collo ma quando si rese conto che era lei la lasciò subito andare. La ragazza gli disse:
-MA SEI MATTO! – esclamò tossendo
-Non pensavo che fossi tu-
-E chi pensavi che fosse scusa; lasciamo perdere e torniamo a noi. Se non mi sbaglio oggi ti dovrei battere-
-Non penso che ce la farai-
-Ah no è? Staremo a vedere-
-E va bene, fammi vedere quello che hai imparato-
-Con grande piacere- Akeiko cercò di colpirlo, ma invano, perché lui la schivò con estrema facilità.
-Sei troppo lenta e sei troppo prevedibile- era incredibile quel ragazzo aveva la capacità di farla arrabbiare anche solo dicendo due parole quindi Akeiko sferrò un altro attacco che sfiorò leggermente Gaara.
-Eh già i miei movimenti sono così prevedibile che mancava poco che ti colpissi- disse lei sorridendo soddisfatta.
-Non ti entusiasmare troppo, non sei ancora riuscita a colpirmi. Però devo ammettere che sei migliorata-
-Tutto merito del maestro-
-Mi pare ovvio- ( -_-° modesto il ragazzo… nd.Me).I due continuarono così per un’ora poi Akeiko si arrese, sdraiandosi sull’erba.
-Uffa! Riuscire a batterti, anzi, anche solo colpirti si sta rivelando un’impresa più difficile del previsto. Non ce la farò mai!- Gaara si sedette accanto a lei.
-Non abbatterti, prima o poi ce la farai- Gli disse sorridendo.
-Grazie- disse la ragazza in tono sarcastico, e alla fine i due si misero a ridere. Passarono tutto il giorno a chiacchierare poi quando cominciò a farsi buio Gaara disse:
-Si è fatto tardi sarà meglio tornare a casa-
-No dai, rimaniamo qui un altro po’, mi piace guardare le stelle, a te no?-
-Oh si anche a me piace molto ma ora dobbiamo andare veramente. Forza alzati-
-E va bene-
-Senti Gaara domani possiamo non fare gli allenamenti?-
-E perché?-
-Perché vorrei andare a fare un giro nel villaggio, che ne dici?-
-Va bene, se ti fa piacere-
-Davvero?! Allora è deciso. Ci vediamo domani, ciao!-
-Si, a domani-
Akeiko era veramente contenta, da quando si erano incontrati Gaara non era più lo stesso, era diventato un ragazzo molto dolce e simpatico e i suoi occhi non erano più tristi come li aveva sempre avuti. Ogni giorno che passava si affezionava sempre di più a lui e questo valeva anche per lui anche se non voleva darlo a vedere.
La mattina seguente Akeiko e Gaara si incontrarono nel solito posto e poi andarono insieme al villaggio dove cominciarono a visitare i negozi ( a dire la verità era Akeiko che voleva andarci a tutti i costi e quindi Gaara era costretto a seguirla) per tutta la mattina. Mentre stavano passeggiando e chiacchierando passarono anche Sakura e Ino che appena li videro si fermarono a guardarli sbalordite, specialmente Sakura che vedendo la sua amica in compagnia di lui non ci vide più dalla rabbia e così insieme a Ino decise di seguirli.

 
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Nihon no musume
CAT_IMG Posted on 28/11/2010, 23:06




CAPITOLO 4: LA CONFESSIONE

Sakura ancora non riusciva a credere a quello che stava vedendo e più li guardava e più si sentiva tradita. Alla fina non resistette e decise di andare a parlare con Akeiko, Ino cercò di fermarla ma non ci riuscì.
-AKEIKO, MA COME HAI POTUTO!- tuonò la ragazza dai capelli rosa
-SAKURA!-
-IO MI FIDAVO DI TE E TU INVECE HAI COMINCIATO A FREQUENTARE UNO CHE TRA POCO MI UCCIDEVA E NON HAI AVUTO NEMMENO IL CORAGGIO DI DIRMELO!-
-Io avevo intenzione di dirtelo ma non ho mai trovato il momento giusto per dirtelo e comunque lui non è più la persona che hai conosciuto-
-Oh si, me lo immagino-
-Devi credimi, adesso è cambiato-
-BUGIARDA!!!- A quelle parole Gaara se ne andò.
-NO TI PREGO, ASPETTA!!!- disse Akeiko ma non servì a nulla.
-GUARDA CHE COSA HAI FATTO! ADESSO SE N'E’ ANDATO!-
-MA COME PUOI DIRE CERTE COSE!-
-Comincio a pensare che la cosa sia più complicata del previsto- disse Ino a Sakura che rispose:
-Che cosa vuoi dire?-
-Mi pare ovvio quello che sto cercando di dirti. La tua cara amica si è presa una cotta per lui- Sakura si voltò verso Akeiko che abbassò lo sguardo.
-Non ci posso credere, dimmi che non è vero, non potrei accettarlo-
- … -
-Se è così devi fare una scelta: o lui o me, decidi- Akeiko non sapeva che cosa risponderle, cominciò a pensarci e alla fine rispose:
-Mi dispiace molto che tu la pensi così ma se proprio devo scegliere, io so perfettamente qual è la mia scelta…-
-E allora, cosa hai deciso?-
-Io scelgo lui-
-Non posso credere che tu abbia scelto lui al posto mio, ma se questa è la tua decisione io la rispetterò. Sappi però che da oggi io non ti rivolgerò mai più la parola, non posso considerarti ancora mia amica- Akeiko rimase impassibile
-Prima di andarmene voglio darti un ultimo consiglio-
-E sarebbe?-
-Lascialo perdere, tanto alla fine finirai per soffrire dammi retta, un tipo così è meglio perderlo che trovarlo-
-NON E’ VERO, LUI NON MI FARA’ MAI DEL MALE-
-Me lo saprai ridire- E dette queste ultime parole Sakura se ne andò insieme a Ino. Ora però l’unica cosa che interessava veramente ad Akeiko era ritrovare Gaara così si mise a cercarlo per il villaggio, ma di lui nessuna traccia; allora decise di andare a vedere a casa sua ma non era nemmeno lì. A quel punto ad Akeiko venne un dubbio atroce: “Che fosse andato via? Non l’avrebbe più rivisto?”. Anche se cercava di non pensarci l’unico suo pensiero era quello. Non era ancora riuscita a trovarlo ed era veramente disperata quando … si rese conto di non aver guardato nel bosco, il luogo dei loro incontri. Corse decisa verso il bosco e alla fine lo vide, in piedi; ebbe come un tuffo al cuore nel rivederlo. Lui si girò e lei gli andò incontro, molto lentamente come se avesse paura che fosse solo un miraggio. Quando si trovarono faccia a faccia lui le disse:
-Perché sei tornata?-
-Sono tornata per dirti che mi dispiace per quello che ti ha detto Sakura-
-Non preoccuparti per me-
-E invece si! Io mi preoccupo perché non doveva dirti quelle cose e poi tu te ne sei andato senza dire una parola. -
-Si lo so ma … -
-Vedrai con il tempo anche lei imparerà ad accettarti per quello che sei-
-Lo sai bene che questo non succederà mai, dopo quello che le ho fatto, come potrebbe riuscire a perdonarmi, tu ci riusciresti?-
-Si, io l ’ho già fatto e anche da parecchio se è per quello-
-SENTI MA PERCHE’ CONTINUI A PREOCCUPARTI PER ME!?- urlò Gaara, continuando ad indietreggiare…per paura dei suoi stessi sentimenti.
-MALEDIZIONE! SEI VERAMENTE UNO STUPIDO! NON L’HAI ANCORA CAPITO CHE TU SEI IMPORTANTE PER ME!?- disse tutto d’un fiato e Gaara rimase meravigliato di quelle parole e rimase a fissarla.
-Anche tu sei importante per me, molto più di quanto tu possa immaginare-
Dopo questa frase Akeiko corse verso di lui e lo abbracciò, piangendo.
-Perché stai piangendo?-
-Piango perché pensavo di non rivederti più e poi sono felice, come non lo sono mai stata- A quel punto Gaara la strinse forte a se e lei si sentì, finalmente, protetta.

Rimasero abbracciati per qualche minuto poi lei alzò gli occhi e lo guardò, lui l’accarezzò dolcemente, dandole un bacio. Oh, da quanto tempo entrambi avevano desiderato che accadesse, ma non pensavano che sarebbe successo. Si ritrovarono sdraiati, uno sopra l’altra, ad un tratto lui la guardò, non sapeva cosa fare: fermarsi o andare avanti?
- C’è qualcosa che non va?- domandò vedendolo confuso.
-No, non c’è niente che non va, è tutto assolutamente perfetto e tu sei bellissima- lei arrossì.
-Davvero?-
-Si, davvero- Allora lui, come rassicurato dalle sue parole, decise di continuare. Cominciò a sbottonarle la maglia con molta delicatezza lei fece lo stesso. I loro gesti erano lenti, come se avessero paura di fare qualcosa di sbagliato. Mentre si baciavano Akeiko si rese conto solo in quel momento che questa sarebbe stata la sua prima volta, e così le vennero in mente tutte le volte in cui l’aveva immaginata; è si, era proprio come se l’era sognata. Nel frattempo Sakura stava girando il villaggio alla ricerca di Akeiko perché si era pentita nel modo in cui le aveva detto quello che pensava di questa storia, ed era intenzionata a chiederle scusa, dopotutto, pensò, tutti possono sbagliare ed era convinta che Akeiko le avesse dato ascolto e che avesse chiuso con Gaara; non poteva certo immaginare che proprio in quel momento lei stava vivendo il più bel giorno della sua vita. Gaara e Akeiko ora si stavano abbracciando e lei le accarezzava dolcemente i capelli, nessuno dei due diceva niente perché non servivano le parole per descrivere quello che stavano provando, era come se ognuno vedesse, in modo tangibile, i sentimenti dell’altro. Alla fine si vestirono e si alzarono, si presero per mano e ricaddero in un bacio appassionato; ma all’improvviso Akeiko vide Sakura immobile davanti a loro due. Sakura non sapeva cosa dire, ma Akeiko le si avvicinò dicendo:
-Io non ho potuto seguire il tuo consiglio, scusa-
-ALMENO RISPARMIAMI LE SCUSE!- disse Sakura rabbiosamente … e fu in un attimo, Sakura alzò il braccio e le diede uno schiaffo, uno che conteneva tutta la forza e frustrazione; uno di quelli che lasciano il segno.
Infatti Akeiko cadde giù svenuta ma non fece in tempo a toccare terra perché Gaara era scattato in avanti e l’aveva afferrata al volo dopodiché fissò Sakura con sguardo gelido.
-non toccarla mai più o potrei dimenticare che sei sua amica-
- da ora non più- gli rispose e se ne andò.
Gaara prese dolcemente in braccio Akeiko e si diresse verso casa sua.
Quando arrivarono alla casa, Gaara la sdraiò sul letto e le si sedette accanto osservandola attentamente dopodiché sentì la voce della sorella che lo chiamava così uscì dalla stanza e si chiuse la porta alle spalle lasciando Akeiko nella tranquillità più assoluta.
Raggiunse i fratelli e spiegò loro l’accaduto.
-Capisco- disse Temari in risposta al racconto di Gaara.
-Poverina, chissà come si deve sentire in questo momento. Certo che quella Sakura è proprio una vipera, ma come si può trattare così una ragazza che oltretutto è tua amica-
-Già- rispose Gaara – Comunque da oggi Akeiko verrà a vivere qui-
-Si, ma dove la mettiamo a dormire?- chiese kankuro
-Questo non è un problema, può benissimo dormire con me-
Temari e kankuro si guardarono sbalorditi, non riuscivano a credere alle loro orecchie.
-Va bene- risposero
-Per noi non c’è problema- concluse Temari.

Quando Akeiko riprese conoscenza si ritrovò in una stanza, sdraiata su un letto; era confusa, non sapeva dov'era, si alzò e aprì la porta ma si ritrovò davanti Kankuro e Temari.
-Ciao! Allora come stai adesso? Ti senti meglio?-
-Oh si grazie! Sentite … sapete dov'è Gaara?-
-Si, è di là sul divano-
-Ok-
Akeiko andò da Gaara che appena la vide si alzò e l’abbracciò.
-Come stai?-
-Io … ora sto meglio, anche se … sai … non so spiegarlo-
-Stai tranquilla, so come ti senti-
Dopodiché arrivò Temari che disse:
-Akeiko, senti, ti va di andare a fare quattro passi?-
-Si volentieri-
Le due ragazze uscirono; Akeiko si stava domandando perché Temari le avesse chiesto di uscire, forse doveva dirle qualcosa …
-Senti- disse Temari
-Non vorrei essere invadente ma ti devo chiedere una cosa e non posso non chiedertela-
-Dimmi pure-
-Ecco … insomma … io … vorrei sapere se tu e mio fratello siete stati insieme-
Akeiko si fermò all’istante.
-Perché lo vuoi sapere?-
-Perché non voglio che lui soffra ancora, dopo tutto quello che ha passato e in questi ultimi tempi l 'ho visto molto felice, come non lo vedevo da tanto. Anzi, non l'avevo mai visto felice, se devo essere sincera.
Ecco è per questo che lo voglio sapere. -
-Beh, sappi che io ci tengo a lui e non farei mai qualcosa che potrebbe ferirlo, se è questo che intendi, e comunque si, siamo stati insieme–

CAPITOLO 5: AMORE E DOLORE

Dopo una lunga passeggiata tornarono a casa. Ormai era tardi e tutti molto stanchi decisero di andare a letto. L’idea era stata proposta da Kankuro il quel era stanco morto e disse che il giorno seguente l’avrebbe passato metà a letto ( -_- il solito…non si smentisce mai).
Akeiko d’altro canto si stava imbarazzando per la situazione visto che non sapeva dove avrebbe passato la notte. Gaara notato il suo disagio le si avvicinò di fianco prendendole la mano e sussurrandogli:
-Se vuoi puoi dormire con me…-
Ognuno andò nella propria camera. Akeiko si mise sotto le coperte e poco dopo venne anche Gaara; lei si voltò verso di lui.
-Senti- gli disse,
-Si che cosa c’è?-
-Avresti voglia di abbracciarmi un po’?- chiese lei timidamente.
-Ma certo-
Lui si avvicinò e lei mise la testa sul suo petto. Gaara cominciò ad accarezzarle i capelli, scivolando poi in un dolce sonno. Akeiko prima di addormentarsi restò a guardarlo dormire, era veramente bello,solo a pensare che lei era stata con lui la fece arrossire.
La mattina seguente quando si svegliarono si ritrovarono nella stessa posizione di ieri notte.
-Buongiorno- disse Akeiko
-Buongiorno, hai dormito bene?-
-Benissimo-
Dopo essersi alzati Akeiko disse:
-Gaara, ascolta, io vorrei andare a fare un giro al villaggio, per te va bene?-
-Si, vai pure, tanto oggi io e Kankuro andiamo ad allenarci-
-Bene allora ci vediamo dopo. Ciao a tutti!-
-Ciao!- Dopo che Akeiko fu uscita Gaara e Kankuro uscirono e andarono ad allenarsi. Akeiko camminava, ma non aveva idea di dove stesse andando, riusciva a pensare solo a quello che era successo ieri, ma come è possibile che nel giorno più bello della sua vita lei avesse perso un’amica e proprio a causa della sua felicità?. Stava cercando di trovare una soluzione al problema, ma alla fine capì che non c’era niente da fare, ormai era andata come era andata e lei non poteva farci niente. Lì vicino un gruppo di ragazze stava ridendo e scherzando e quando le sentì disse fra se “beate loro”, poi notò che tra loro c’erano anche Sakura e Ino, che sembravano divertirsi così decise di andarci anche lei. Ma quando arrivò calò un silenzio agghiacciante, tutte si guardavano tra di loro perché non sapevano cosa fare, poi tutte guardarono Sakura, come se stessero aspettando un suo minimo cenno per fare qualcosa.
-Ma guarda chi è arrivata!- disse Sakura avvicinandosi;
-Ciao ragazze-
-E sentitela, ci parla come se nulla fosse, come se noi fossimo ancora sue amiche-
-Sakura, io non mi sarei mai aspettata che tu mi trattassi in questo modo-
-Ma guarda che coincidenza, io stavo per dirti la stessa identica cosa. Allora, che sei venuta a fare qui?- disse in tono sprezzante
- E’ quello che sto cominciando a chiedermi-
-Ehi, se pensi che io mi sia comportata male, perché non proviamo a raccontare a tutto il villaggio che cosa è successo?-
-Non lo faresti mai!-
-Oh si che lo farei e ti dico di più, lo farò-
-Io non ti riconosco veramente più-
-Sai com’è, le persona cambiano. Uno pensa di conoscere una certa persona e alla fine scopre che è tutt’altra persona- Le parole di Sakura la ferirono profondamente e se ne andò. Dietro l’albero una ragazza con un caschetto nero che le incorniciava il viso e dalla pelle color latte aveva assistito alla scena e si diresse verso Akeiko.
-Ehi Akeiko, aspetta!- la ragazza si voltò
-Oh, ciao Hinata, scusa non vorrei sembrarti scortese ma questo non è un buon momento-
-Ho sentito quello che è successo fra te e Sakura- Akeiko si ammutolì.
-E volevo dirti che io sono dalla tua parte, puoi contare su di me- e detto questo se ne andò; Akeiko ora si sentiva sollevata, c’era qualcuno che le credeva.
Tornata a casa incontrò Temari che le disse:
-Senti, ti va di andare a vedere quello che stanno facendo Gaara e Kankuro?-
-Ma si, perché no, andiamo-



 
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Nihon no musume
CAT_IMG Posted on 29/11/2010, 11:40




CAPITOLO 6: CIO’ CHE PROVI

Nel frattempo Gaara e Kankuro stavano facendo gli ultimi allenamenti; lanciare lo shuriken in un punto ben definito.
-Senti Gaara, ora cosa hai intenzione di fare con Akeiko?-
-In che senso?-
-Beh dopo tutto quello che è successo pensi che vorrà restare ancora nel villaggio? Sai che quando le persona ce l’ hanno con qualcuno non si fermano davanti a niente e a nessuno-
-Ora basta, non ne voglio più parlare- e tirò lo shuriken nell’albero davanti a lui, che si spezzò e cadde a terra. Kankuro era preoccupato per suo fratello e sperava che lui, se Akeiko avesse deciso di andarsene, avrebbe fatto la scelta giusta. Poco dopo arrivarono le ragazze.
-Allora come sono andati gli allenamenti?- chiese Temari. I due si girarono ed Akeiko corse verso Gaara, lo abbracciò e gli dette un bacio.
-Ciao-
-Ciao, che cosa ci fai qui?-
-Sono venuta a vedere come te la cavi- poi si voltò verso l’albero caduto a terra
-E vedo che te la stai cavando egregiamente, come sempre del resto- disse abbozzando un sorriso
-Beh si, forse però ho esagerato un po’ - disse lui ridendo
-Eh già-
-Ehi piccioncini vogliamo andare?!- dissero Temari e Kankuro, Gaara e Akeiko arrossirono e poi si alzarono.
-Stavamo venendo- disse Akeiko quando passò davanti a Temari.
-Si, come no-
Quando arrivarono a casa, dopo aver fatto una lunga doccia mangiarono e poi andarono a letto. Gaara si era già messo a letto, invece Akeiko stava guardando fuori della finestra con uno sguardo assente.
-Ehi perché non vieni a letto?- ma lei non rispose, allora lui si alzò e l’abbracciò da dietro cullandola e baciandola sul collo.
-Si, ora vengo-
-C ’è qualcosa che non va?-
-Cosa!?-
-C ‘è qualcosa che ti preoccupa forse?- lei si girò e lo abbracciò.
-Ma cosa dici!? Non c’è niente che non va-
-Ormai penso di conoscerti e quando hai un problema ti si legge in faccia- lei abbassò lo sguardo.
-Dato che te ne sei accorto, immagino che te ne dovrò parlare. Sai oggi ho incontrato Sakura e, beh, non è andata molto bene- Gaara non aveva il coraggio di chiederle se aveva intenzione di andarsene o rimanere con lui.
-Sai…- disse lei ma non fece in tempo a finire la frase che Gaara la strinse forte a se e le disse:
-Ti prego, non andartene, io no potrei vivere senza di te- Lei gli mise una mano sulla guancia e gli disse:
-Ma cosa dici! Io non me ne voglio andare, nemmeno io potrei vivere senza di te-
Lei si alzò in punta di piedi e si scambiarono un bacio ricco d’amore.

Dopo circa 20 minuti…
-Ehi ragazzi mi è venuta in mente una cosa – disse Kankuro con aria sapiente
-E cosa ti sarebbe venuto in mente Kankuro? – domandò Temari mentre Akeiko e Gaara aspettavano impazienti una risposta
-Che ne dite se questa sera andiamo sulla spiaggia? –
-E per quale motivo scusa? –
-Ma Temari dai, ci divertiremo tanto, passeremo una serata a divertirci tutti insieme –
-Ehm Kaknkuro mi dispiace ma io e Akeiko non verremo, dovrete andare voi due da soli – affermo Gaara, mandando in frantumi le speranze di sua sorella
-Ma Gaara non puoi farlo! –
-Esatto non puoi farlo Gaara – disse Temari - non puoi farmi questo, dovete venire anche voi due perché io non voglio passare una serata da sola con Kankuro, lo sai comìè fatto no? Lui pensa solo a divertirsi e sicuramente se in contrerà una bella ragazza mi lascerà lì come una scema sulla spiaggia e per di più tutta sola. Insomma non vuoi che mi succeda questo vero? – disse implorandolo quando intervenne Akeiko a dare man forte all’amica
-Ma certo che verremo Temari stà tranquilla tanto non dovevamo fare niente di importante – affermò sorridendo
-Oh Akeiko tu si che sei una vera amica, ti ringrazio – e le prese le mani in segno di gratitudine
-Ma come non avevamo da fare niente? – esclamò Gaara alquanto irritato
-Amore non possiamo lasciare tua sorella in questa situazione, dobbiamo aiutarla non credi? –
-Ma se la può sbrigare da sola –
-No amore forse non hai capito bene, se non aiutiamo tua sorella, io andrò a dormire in un’altra camera che non sia la tua ti avverto, allora cosa vuoi fare, vuoi lasciare la tua cara sorellina da sola? –
-No certo che no ma come ti vengono in mente certe cose dico io, nessuno è così crudele – disse Gaara tossendo
-Ihih bravo –e Akeiko si voltò verso Temari alzando il pollice in segno di vittoria.
-Allora andiamo non c’è tempo da perdere, EVVAI!!!!- disse Kankuro mentre saltava per la gioia (finchè non andò a sbattere contro un palo nd.Me)(Nuuuuu perché? Nd.Kankuro)(Ma no stai tranquillo stavo solo scherzando, non sono così cattiva ^-^ nd.Me)(Che sollievo, temevo il peggio nd.Kankuro)(Già anche perché mi dispiaceva farti far male già ora U.U nd.Me)(Che cosa intendi dire con già? Nd.Kankuro)(Intendo dire che per ora ti salvo anche perché sapendo quello che ti aspetta…MUHAHAHA nd.Me)(Forese era meglio se andavo a sbattere contro un palo; che avrà intenzione di farmi? Quella è una pazza scatenata T-T nd.Kankuro). I quattro ragazzi si incamminarono, anche se tutte le volta che loro passavano tutte le persone si voltavano e cominciavano a parlare ed Akeiko si sentiva sempre come se fosse sotto esame, specialmente quando passarono davanti a Sakura e le sue amiche, ma Gaara l’abbracciò sussurrandole all’orecchio di non farci caso e che niente e nessuno avrebbe potuto rovinare quella serata. Lei si sentì improvvisamente rassicurata e decise di seguire il suo consiglio. Mentre Akeiko e Temari parlavano allegramente di qualcosa di cui Kankuro e Gaara non riuscivano a capire, quest’ultimo si avvicinò al fratello
-Senti Kankuro, siccome stasera ci sono i fuochi d’artificio sulla spiaggia e Akeiko non lo sa, ecco vedi io vorrei farle una sorpresa-
-Quindi? – domandò un Kankuro scettico
-Quindi mi dovresti fare un favore, tu e Temari dovete andarvene per un pochino –
-Assolutamente no tsk –
-Ma dai Kankuro poi ci rivediamo sulla spiaggia, ti prego! – Kankuro guardò Gaara il quale aveva sfoderato uno sguardo supplichevole (cosa che non so esattamente quando l’abbia imparata nd.Me)
- Ah con quella faccia…quegli occhi…. E va bene ma vedi di non metterci troppo –
-Grazie Kankuro sei il migliore –
-Si come no –
A quel punto i due misero in atto il loro piano, avvicinandosi alle ragazze
-Ehi sorellina perché non andiamo a fare un giretto io e te? –
-Per quale motivo scusa? Io devo ancora raccontare delle cosa ad Akeiko –
-Si lo so ma dai un attimo solo, devo parlarti di una cosa –
-E va bene, se è così urgente, allora ci vediamo tra poso ragazzi –
-Si ciao! –
Kankuro e Temari si allontanarono ed in pochi minuti Gaara e Akeiko si ritrovarono soli, quando….
-Amore ma che fai? –
-Niente, non ti preoccupare voglio solo farti una sorpresa-
-E a cosa serve la benda? –
-Mi sembra ovvio, per farti una sorpresa – rispose Gaara, mentre la faceva camminare.
***
-Allora Kankuro cosa volevi dirmi?-
-Assolutamente niente è solo che Gaara mi ha chiesto un favore, cioè di lasciarlo solo con Akeiko perché doveva farle una sorpresa e io e te non eravamo previsti nella sua romantica sorpresa, capisci no?-
- -_-° Capisco –
***
-Ma dove stiamo andando? –
- Te l’ho già detto, non te lo dirò mai –
-Almeno un indizio –
-Ah niente da fare, vedrai ti piacerà moltissimo, fidati di me –
-Ok va bene-
Dopo circa un quarto d’ora Akeiko cominciò a sentire degli strani rumori
-Quando posso aprire gli occhi? –
-Non ancora, aspetta altri due minuti e poi potrai aprirli –

Dopo due minuti

-Ecco puoi aprirli –
Gaar le tolse la benda, e Akeiko si trovò nel mezzo del mare a vedere i fuochi d’artificio, sembrava di poterli toccare da tanto che erano vicini. I suoi occhi avevano cominciato a luccicare ma non per tristezza, ma per felicità; si girò,lo abbracciò e lo baciò.
-Allora ti piace?-
-Oh si tantissimo, è veramente stupendo, uno spettacolo mozzafiato –
I due rimasero abbracciati tutta la sera a guardare i fuochi; poi verso mezzanotte arrivarono anche Kankuro e Temari.

La mattina seguente, appena sorse il sole, Kankuro si svegliò e chiamò Gaara
-Gaara, dai svegliati, dobbiamo tornare a casa –
-Shhh, non gridare o si sveglierà…guardala…non è bellissima? –
Gaara continuò a fissarla per qualche minuto, alla fine decise che era veramente l’ora di andare, cos’ cercò di svegliarla
-Amore su svegliati, dobbiamo andare –
-No restiamo ancora un po’, io ho ancora sonno e non ho proprio la forza di alzarmi e andare a casa – disse sbadigliando
-Beh ma dovremo pur tornarci no? Te che dici? –
-Si lo so, va bene mi alzo –
-Brava – e le dette un bacio sulla fronte –
Così i quattro ragazzi ancora insonnoliti si avviarono verso casa.

CAPITOLO 7: SEI SOLO MIA

La mattina dopo Akeiko si svegliò e andò a fare la doccia. Mentre si stava vestendo bussarono alla porta, ma non andò ad aprire, tanto, pensava lei, ci sarà Temari già alzata.. Ma dopo pochi minuti il campanello suonò di nuovo e a quel punto capì che non c’era nessuno sveglio in casa a parte lei e che quindi doveva andare ad aprire.
-Arrivo!- Quando aprì la porta si ritrovò davanti Hinata.
-Ciao, disturbo?- disse
-No no, vieni, stavo giusto facendo il caffè, ne vuoi un po’?-
-Si volentieri-
Nel frattempo Gaara si era svegliato e anche lui era andato a fare la doccia. Akeiko trovò sul tavolo un biglietto che diceva:

“ Buongiorno dormiglioni!
Io e Kankuro siamo usciti a dopo
Temari ”

“E quando aveva intenzione di dirmelo?”
-Allora Hinata, che si dice di bello nel villaggio?-
-Vuoi prima la notizia buona o quella cattiva?-
-Direi che è meglio cominciare con quella cattiva-
-Ok, allora la cattiva è che Sakura ha spifferato a tutto il villaggio, e credimi, ci si deve essere messa d’impegno, quello che è successo-
-Ora si che mi sento meglio, bene passiamo all’altra-
-La buona è che una parte del villaggio si è schierata dalla tua parte perché dicono che Gaara è troppo bello per fare del male-
-E questa tu la chiami una buona notizia?-
-Perché non lo è?-
-Certo che no, voglio dire, non lo è perché ora si è formato un “fan-club” del mio ragazzo, non so se mi spiego-
-In effetti non ci avevo pensato- Le due ragazze si guardarono e scoppiarono a ridere, poi presero una tazza di caffè e Akeiko dopo che ebbe finito si alzò e cominciò a prepararne un’altra.
-Ma quanti caffè prendi la mattina?!-
-Oh ma questo non è per me-
-E per chi è?-
-Ora lo vedrai-
Infatti dopo qualche minuto Gaara uscì di camera con addosso solo un paio di pantaloni e come se nulla fosse prese la tazza di caffè; poco dopo si accorse che c’era anche Hinata che lo stava fissando …
-Ah, ciao Hinata-
-Ciao- disse arrossendo. Akeiko avendo notato il disagio dell’amica disse:
-Gaara senti perché non vai a metterti una maglietta?-
-No, ci sto bene così- A quel punto lei gli indicò Hinata e lui:
-Va bene, vado- Quando Gaara se ne fu andato,
-Ora capisco perché- disse Hinata
-Ora capisci perché cosa?- chiese Akeiko con aria incuriosita;
-Capisco perché ti sei messa con Gaara, fisico scolpito, occhi in cui ti puoi perdere, in poche parole … è un gran bel ragazzo. E poi immagino che sappia fare tante cose che io non so … -
- Ma Hinata! Smettila così mi fai arrossire!- O///O
Hinata si mise a ridere.
-E va bene la smetto anche perché devo andare via- Akeiko l’accompagnò alla porta
-Allora ci vediamo-
-Ok, ciao ciao -
-Ciao-
Akeiko chiuse la porta, quando Gaara l’abbracciò da dietro.
-E così, io sarei troppo bello per fare del male; è proprio vero, nessuno può resistere al mio fascino-
Lei si girò e gli disse:
-Non è vero, io posso-
-Ah si eh … - disse lui con voce maliziosa e cominciò a baciarla sul collo e piano piano arrivò alla bocca, le sfiorò le labbra, ma lei le chiuse decisa, ma poi si lasciò andare al suo bacio e lui disse, mentre continuava a baciarla:
-Eh si, è proprio vero, tu si che sai resistermi-
-Uffa non è giusto! Sei stato sleale!-
-Io sleale?-
-Si-
-Va bene allora non farò mai più una cosa del genere, d’ora in poi le mie labbra saranno sigillate- e si allontanò. Ma lei lo rincorse e lo prese per mano, buttandolo sul letto.
-Io non ho mai detto niente di simile- lui rise e si mise sopra di lei baciandola; cominciò a sfilarle la maglietta ma lei gli fermò la mano.
-Eh no, non possiamo, ti ricordi che dovevamo andare ad allenarci?-
-Si, ma questo è molto più divertente degli allenamenti-
-Già lo so anch’io però … -
-E dai solo 10 minuti-
-Mi dispiace, ma prima il dovere e poi il piacere- Gaara smise di baciarla e si sdraiò sul letto pensando “Ma proprio ora dovevamo andare ad allenarci?”. Akeiko si ricompose e disse:
-Forza alzati-
-Non ne ho la forza-
-Ma se fino a un momento fa eri pieno d’energia-
- Già … -
-Se non ti alzi da solo ti alzo io-
Akeiko gli andò davanti, lo prese per le mani e lo tirò su, facendolo alzare.
-E dai- disse lei stringendogli le braccia intorno al collo.
-Se vieni ad allenarti ti prometto che stasera sarò tutta tua. Allora che ne dici?- dopodiché gli dette un bacio stampo.
-Tu sai sempre come convincermi- Lei sorrise e insieme uscirono di casa e andarono ad allenarsi.




-Senti Gaara che ne dici di andare ad allenarci nel bosco?-
-Come vuoi- Appena arrivati Akeiko si girò intorno
-Non è bellissimo?-
-Si, è veramente stupendo-
-Ogni volta che ci vengo è come se fosse la prima, mi affascina tutte le volte; dopotutto questo luogo ha un significato speciale-
-Già, è dove ci allenavamo le prime volte-
-Non solo per quello, qui è anche dove … dove ci siamo dichiarati-
-Sembra ieri-
-Invece sono passate già due settimane- I due rimaseri in silenzio poi Gaara disse:
-Ma noi non eravamo venuti qui per allenarci?-
.Giusto cominciamo e questa volta ti batterò-
-Sei sicura di riuscirci?-
-Assolutamente-
-Allora fammi vedere quello che sai fare-
-Non me lo faccio ripetere due volte-
I due cominciarono a combattere; era sbalordito, Akeiko riusciva a parare i suoi colpi con estrema facilità.
-Devo ammettere che sei migliorata parecchio- e lei in quel momento gli mise un kunai alla gola
-Ora sei al mio stesso livello, ti manca solo una cosa-
-Cosa?!- lui con uno scatto velocissimo ribaltò la situazione, ora era lei ad avere un kunai alla gola.
-Non devi mai abbassare la guardia amore mio- Gaara rimise il kunai nella tasca e le chiese:
-Con chi ti sei allenata in questi giorni?-
-Te ne sei accorto?-
-Certo che cosa credevi-
-Mi sono allenata con Temari e Kankuro, mi hanno dato molti consigli utili-
-Ma davvero?- rispose quasi offeso
-Si. Ma non ti preoccupare, se sono diventata così forte è solo grazie a te- lui sorrise senza dire niente.
-Andiamo- disse abbracciandola. Mentre stavano tornando a casa incontrarono Naruto , che appena li vide si accodò a loro. Cominciarono a parlare del più e del meno, poi però Naruto divenne serio all’improvviso.
-Senti Akeiko, tu sei mia amica e perciò voglio che tu lo sappia, io non credo di poter riuscire a perdonare Gaara per quello che ha fatto a Sakura; però penso anche che se una persona si comporta in un certo modo ci deve essere una ragione. Inoltre lui è molto simile a me e quindi so come si è sentito, posso capire quanto abbia sofferto. Quindi io cercherò di fare del mio meglio e comunque sappi che io non lo considero il mostro che la maggior parte pensa che sia; si vede che ora è cambiato-
-Grazie mille Naruto, tu sei una delle poche persone che ha capito come stanno le cose-
-Non c’è di che, ora devo andare, ci vediamo!- e detto questo sparì in una nuvola di fumo.

Quando arrivarono a casa trovarono Temari e Kankuro a dormire sul divano.
-Si saranno allenati molto oggi- disse piano Akeiko per non svegliarli
- Senz’altro più di noi-
-Simpatico-
Andarono a fare la doccia ( chiaramente SE-PA-RA-TI, non pensate subito male capito!!! P.s. scusate per non aver specificato ^///^) e dopo essersi cambiati andarono in salotto.
-Che ne dici li svegliamo?-
-Ma no lasciali stare-
-Ma non avranno nemmeno mangiato! Poverini- esclamò la ragazza
-Dai lasciali dormire così avremo più tempo per noi- le sussurrò all’orecchio e lei si girò come sorpresa da quelle parole
-Ecco perché! Si però … -
-Però niente, ricordi che cosa mi hai detto stamani?-
- … - “Se vieni ad allenarti ti prometto che stasera sarò tutta tua”
-Esatto, quindi lasciamoli dormire, ci disturberebbero e basta- finì Gaara, trascinandola in camera da letto, chiudendo la porta a chiave. Cominciarono a baciarsi, ma non erano i soliti baci, questa volta erano più, più “aggressivi”. Si sfilarono le maglie a vicenda e Akeiko ripensò a quello che aveva detto Hinata stamani su Gaara e arrossì.
-Ah, è da stamani che aspettavo … non ne potevo più-
-Anche io però … fai piano-
-Scusa … ti ho fatto male?-
- No. Ma … voglio andare … con … calma- disse lei baciandogli il petto. I baci di Gaara si fecero sempre più morbidi e dolci. Perché questo … era il suo modo di amare.
 
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Nihon no musume
CAT_IMG Posted on 1/12/2010, 11:34




CAPITOLO 8: IL REGALO DI NATALE

Ormai eravamo prossimi al natale, mancavano solamente due settimane così io e Temari decidemmo di andare a comprare i regali.
-Allora noi andiamo a fare un giro ok?-
-Si, io e Gaara invece andiamo ad allenarci!-
-Bene ci vediamo dopo, ciao!-
-Ciao- Quando le ragazze furono uscite Kankuro disse al fratello:
-Andiamo altrimenti non faremo in tempo-
***
Temari ed Akeiko si stavano divertendo come matte a fare i regali soprattutto perché si potevano sbizzarrire quanto volevano.
-Senti Akeiko…-
-Si?-
-Che regalo hai intenzione di fare a Gaara?-
-Ecco io.. a dire la verità non lo so, non ho nemmeno una vaga idea perciò speravo che tu mi avresti aiutato visto che sei sorella e lo conosci da più tempo di me-
-Senti, io ti posso aiutare nella scelta, ma non posso consigliarti che cosa fargli, sei tu devi fargli il regalo-
-Si lo so, ma se poi non trovo niente che mi piace o che possa piacere a lui o se…-
-Non devi pensare ai se e ai ma, ricordati che tu sei la persona più vicina a mio fratello e, detto tra noi, solo tu sai cosa regalargli-
-Ne sei sicura?-
-Assolutamente e ora continuiamo il giro- Le ragazze continuarono a girare i negozi, a scegliere regali. Akeiko notò anche che c’erano Sakura e Ino che puntualmente, appena la videro, cominciarono a ridere e a guardarla dall’alto in basso, ma a lei ormai non gliene importava più niente, ora aveva ben altre cose a cui pensare. Le due continuarono la loro ricerca per più do due ore ma senza ottenere il risultato sperato. Akeiko aveva ormai perso la speranza.
-Basta, mi arrendo! Non troverò mai qualcosa di carino e poi non ci ho mai saputo fare con i regali-
-Dai su, non ti demoralizzare, se non lo troviamo oggi ci rifaremo un altro giorno no?-
-Penso proprio di no e…- ma non finì la frase perché qualcosa aveva attirato la sua attenzione-
Nel frattempo…
-Allora Gaara sei emozionato? Questo è il tuo primo regalo te ne rendi conto!? Io non sto più nella pelle!...
“ Ma come si spegne? E’ da un’ora che parla mi sta facendo impazzire!”
-Kankuro?-
-Si?-
-Vuoi davvero aiutarmi?-
-Certo fratellino!-
-Bene ALLORA STA ZITTO! Non riesco a concentrarmi con te che mi parli all’orecchio-
-Ok, va bene; non occorre prendersela in questo modo- rispose Kankuro offeso
-Scusami, hai ragione, ma sono più nervoso di quanto voglia ammettere, dopotutto voglio farle un bel regalo- Kankuro mise un braccio sulla spalla del fratello e disse:
-Stai tranquillo, sono certo che lo troverai e poi ci sono io qui con te!
-E’ questo che mi preoccupa- disse Gaara sottovoce per non frasi sentire dal fratello, non sapeva perché ma aveva un brutto presentimento.
***
-Ehi Akeiko, ci sei?- disse Temari “ sventolandogli “ la mano davanti agli occhi.
-Si…si ci sono e credo proprio di aver trovato il regalo per Gaara-
-Davvero!? E qual è?-
-Vedi quella collana con quello strano ciondolo?-
-Vuoi dire quell’amuleto di pietra rossa?-
-Esatto, che ne dici gli piacerà?-
-Non lo so…- Akeiko abbassò lo sguardo
-Ma a me piace tanto!- concluse Temari con un sorriso a 32 denti che fece tornare il buon umore all’amica.
-Allora! Che stai aspettando? Vai e compralo!-
-Vado-
***
-Kankuro stai scherzando vero?-
-No fratellino- disse Kankuro ridendo sotto i baffi.
-E ora tu verrai con me-
-Io non mi muovo da qui-
-Bene, allora ti ci porto io- Kankuro cominciò a spingere Gaara da dietro ( una scena che non si vede tutti i giorni)
-No Kankuro! Ma che fai! Dai smettila, non ci voglio andare-
-Andiamo, sono sicuro che là dentro troverai il regalo giusto- Gaar aveva come scritto sulla fronte “ AIUTO!!!!!” a caratteri cubitali, ma dovette rassegnarsi e seguire il fratello.
***
Akeiko e Temari stavano tornando a casa.
-Certo che stamani Gaara e Kankuro erano piuttosto strani, hai notato?-
-A dire la verità Temari non è che ci ho fatto molto caso-
-Si, non so come spiegartelo ma io per queste cose ho come un sesto senso e ti dico che quei due stanno combinando qualcosa-
-Sarà…-
-Comunque, quando entriamo in casa mi raccomando, la prima cosa da fare è nascondere il tuo regalo-
-Già, anche perché se lo vedesse ora che regalo sarebbe? Solo che non so come farò, non riesco a tenere un
Segreto con lui… e…- Akeiko dopo aver pronunciato quelle parole non riuscì a continuare, è vero lei non ci aveva più pensato ma lei non aveva detto tutta la verità a Gaara, tutte le volte che lo vedeva voleva dirglielo ma poi non trovava mai il coraggio di affrontarlo, aveva paura che poi lui, dopo aver scoperto la verità non l’avrebbe mai perdonata; anche perché era passato ormai tanto tempo da quando lei era arrivata ed erano successe molte cose, si eranno allenati per gli esami di selezione dei chunin, che avevano superato brillantemente, lei aveva avuto modo di conoscere Temari e Kankuro e si era affezzionata, li considerava ormai come la sua famiglia, no, non poteva tradirli in questo modo, era arrivato il momento di dirgli tutto quanto.
-Akeiko ti senti bene?- Le parole della ragazza la risvegliarono
-Si, sto benissimo, solo che c’è una cosa di cui ti devo assolutamente parlare-
-Va bene dimmi- “ Forza Akeiko dille tutto, insomma non è così difficile devi solo trovare le parole giuste e vedrai che lei capirà ”
-Allora?-
-Ecco vedi io…io… volevo dirti che prima ho incontrato Sakura e Ino- “ Ecco brava Akeiko, una bugia dopo l’altra ”
-Davvero!? E come stai ora, ti senti bene?-
-Si, ormai la faccenda di Sakura è archiviata, superata- dissi cercando di sfoggiare uno dei miei sorrisi migliori
-Meno male, sai pensavo che fosse successo qualcosa. Ma ora andiamo a casa altrimenti arriveranno anche quegli altri due-
-Andiamo-
***
-kankuro ti giuro che non mi sono mai vergognato tanto in vita mia, la prossima volta che dovrò fare un regalo non ci verrò mai più con te- disse Gaara cercando di mantenere la calma
-Ma dai! Non dirmi che no ti sei divertito!-
-Certo che no razza di idiota-
-Si si tanto però il regalo per Akeiko lo hai trovato se non mi sbaglio, posso vedere quello che gli hai comprato?- chiese Kankuro con le mani giunte
-Te lo puoi scordare- rispose secco e duro Gaara, lasciando il povero Kankuro spiazzato
-E dai perché no!? Ti prometto che non lo dirò a nessuno e quando verdò Akeiko farò finta di niente. Ti pregooooo!- Gaara alzò gli occhi al cielo, suo fratello era veramente incorreggibile non si smentiva mai
-No-
-Perché no?-
-Perché ti ho detto di no-
-Ma perché!-
-Perché no e basta- I due andarono avanti così finché non arriavarono a casa.
La mattina seguente Akeiko stava ancora dormendo quando sentì prima una leggera brezza accarezzarle delicatamente il viso poi un vento gelido, che la fece tremare.
-Miooddio! Ecco perché fà così freddo, abbiamo lasciato la finestra aperta!- T-T corse subito a chiuderla.
-Ma guardalo- disse in tono sarcastico – lui che non è nemmeno vestito non ha freddo mentre io che sono vestita sto congelando- Akeiko gli si sedette e sentì che il suo corpo a differenza del suo era…caldo.
-Sei già sveglia?- disse rimanendo ad occhi chiusi
-Si- rispose mettendosi sotto le coperte
-Mi sono svegliata perché avevo freddo- lui le prese le mani.
-In effetti hai le mani congelate. Dai vieni qui, le disse mettendosi appoggiato allo schienale del letto.
-Qui dove?-
-Qui accanto a me così ti riscaldo-
-Posso venire?-
-Ma certo che domande fai!?- Allora si mise sdraiata accanto a lui che l’abbracciava con delicatezza.
-Va meglio?-
-O si, molto meglio-
Lei lo guardò, aveva uno sguardo magnetico; non voleva più staccarsi da quell’abbraccio così caldo che le trasmetteva sicurezza, ma soprattutto una gioia indescrivibile. Era come se il tempo si fosse fermato. O per meglio dire che loro due si fossero fermati mentre tutto il resto continuava a scorrere, inesorabilmente.

CAPITOLO 9.LA VIGILIA DI NATALE

La mattina dopo suonò la sveglia e come al solito Temari si alzò per prima cercando, invano, di svegliare Kankuro. Akeiko aprì gli occhi e vide Gaara seduto sul letto immerso nei suoi pensieri, il suo sguardo era così profondo da potercisi perdere; lei si avvicinò verso di lui e lo abbracciò, lui si girò di scatto, come se fosse ritornato alla realtà.
- Da quanto tempo sei sveglio?-
- Non da molto- in realtà quella notte non aveva chiuso occhio, chissà forse brutti pensieri;
- C’è qualcosa che ti preoccupa?- Lui le scompigliò i capelli e rispose molto dolcemente per tranquillizzarla:
- No amore mio non ti preoccupare. Sei tranquilla ora?- lei annui
- Bene- disse abbracciandola per cancellare ogni possibile dubbio. I due ragazzi si guardarono negli occhi per poi concentrarsi uno sull’altra; quando Temari irruppe nella stanza, il primo pensiero di Gaara e di Akeiko fu: “ Certo che bussare mai eh!?”, e la scena che si trovò davanti era piuttosto imbarazzante: Akeiko a cavalcioni sopra Gaara, entrambi intenti a togliersi gli ultimi indumenti. Nella stanza c’era un silenzio di tomba, tutti si guardavano come per incitare qualcuno a dire qualcosa ma nessuno sapeva cosa dire; il silenzio fu rotto da Gaara.
- Si Temari che cosa c’è?- le due ragazze rimasero sbalordite ( O-O ), specialmente la mora, ma come si poteva restare calmi e fare queste domande in certe situazioni? A volte non riusciva veramente a capirlo, era un vero e proprio mistero, ma era anche per questo che lei se n’era innamorata; un attimo prima è freddo e distaccato e l’attimo dopo dolce e passionale. Temari si riprese e chiudendo gli occhi e con la faccia rossa come un peperone dall’imbarazzo rispose:
- Volevo solo dire ad Akeiko di sbrigarsi che oggi dobbiamo uscire. Detto ciò chiuse la porta con una mossa repentina. Gaara e Akeiko si guardavano e alla fine scoppiarono a ridere.
24 Dicembre
“ È si “ pensava Akeiko “ oggi è la vigilia di natale perciò stasera dovrò dare il mio regalo a Gaara … oddio speriamo che gli piaccia “. Dire che Akeiko era agitata quel giorno sarebbe stato un puro eufemismo, passava tutto il tempo a camminare avanti e indietro per la casa (ormai ci aveva fatto il solco, avete presente) strofinandosi le mani per cercare di mantenere la calma “Se sono in questo stato ora figuriamoci stasera … mamma non ci voglio nemmeno pensare, e se poi faccio una figuraccia? Se mi scordo il regalo? “ Come avrete capito cominciava ad avere i soliti complessi che vengono ad una persona, in particolar modo le ragazze, quando deve consegnare il regalo ad una persona molto importante. Ma lei non era la sola, anche gli altri, come Hinata che aveva comprato un regalo a Naruto e lui viceversa, Temari a kankuro, che anche se non lo voleva ammettere si era divertita un mondo a sceglierlo e poi era molto contenta al sol pensiero di vedere la sua faccia quando avrebbe scartato il regalo. Insomma, tutti erano nel panico più totale; ma passiamo direttamente al punto fatidico della giornata, ovvero il 24 sera.
Naruto e Hinata avevano deciso di passare il natale insieme (che carini ^^) mentre Gaara e Akeiko avevano deciso di passarlo insieme a Kankuro e a Temari, anche perché questo per loro era il primo vero natale che passavano assieme e questa era decisamente un’occasione da non perdere.La casa era decorata con tante decorazioni luccicanti; i colori che dominavano erano l’oro ed il rosso; la cioccolata era pronta e fumante sul tavolo e le candele da per tutto e l’allegro scoppiettare del fuoco nel camino rendevano l’atmosfera rilassata e confortevole dove tutti si sentivano a proprio agio . La serata passò molto velocemente tra risate e brindisi, vorrei anche soffermarmi su ciò che combinò kankuro e di come Temari lo rincorse per tutta la casa, anche se penso che stiate già immaginando la scena; comunque alla fine Akeiko e Gaara furono lasciati da soli con la solita scusa di Temari come “vado a vedere se fuori comincia a nevicare “ e seguita a ruota da Kankuro che rideva sotto i baffi facendo arrossire i due rimasti ormai soli.
Nella sala regnava un silenzio impressionante, si poteva sentire solo il loro respiro, nessuno dei due sapeva da dove cominciare così Akeiko decise di rompere il silenzio andando di corsa verso la sua camera e quando tornò aveva in mano un pacchettino tutto rosso, avvolto da un sottile nastro argentato; la ragazza avanzò timidamente verso di lui e porgendoglielo:
-Tieni, questo è per te – Gaara prese il regalo e si diresse verso il divano per poi sedersi e cominciare a scartarlo; anche Akeiko si era accomodata sul divano accanto a lui, cercando di apparire il meno agitata possibile ma non riusciva a non sbirciarlo per vedere la sua reazione. Quando l’aprì il suo volto era a dir poco sorpreso.
-Perdonami – esclamò la ragazza alzandosi in piedi con uno scatto repentino - il fatto è che io non sapevo bene cosa regalarti dato che non conosco ancora molto bene i tuoi gusti così sono andata a intuito e quando ho visto nella vetrina quella collana ho subito pensato che a te sarebbe andata d’incanto così l’ho comprata ma se non ti piace puoi cambiarla, non ti preoccupare per me anzi se … - non riuscì a finire la frase che Gaara la strinse fra le sue braccia – Grazie, è bellissimo, non potevi scegliere un regalo migliore, ti amo - lei rimase attonita, ma ebbe un fremito quando lui prese a baciarla. Piccoli baci che correvano lungo il suo collo e la guancia. – Io devo ancora darti il mio regalo però, seguimi – le sussurrò all’orecchio con fare sensuale e lei si lasciò accompagnare nella loro camera. – Senti nemmeno io so se il regalo che ti ho fatto ti piacerà, anche perché è un po’ strano e poi non ne ho mai fatti in vita mia quindi non so come devo comportarmi e –
-Stai tranquillo – disse Akeiko quasi in un sussurro – non devi preoccuparti – aggiunse in un sorriso. Rassicurato da quelle parole Gaara le porse un pacchetto tutto dorato con dei nastri verdi smeraldo. Akeiko scartò il regalo pian piano, come se avesse paura di sciuparlo e quando l’aprì la sua sorpresa fu non poca, il pacchetto racchiudeva un completo intimo nero di pizzo “cavolo certo che questo completino è veramente carino, ma anche terribilmente provocante, mi sento in imbarazzo anche solo a pensare di indossarlo”
-Amore è veramente bellissimo –
-Ti piace sul serio? Pfiu sono veramente contento ma non ancora del tutto soddisfatto –
-Che intendi dire con questo? – domandò ingenua
-Ma come amore!? Io ti ho comprato questo completo intimo per un motivo ben preciso – ammise avvicinandosi pericolosamente
-Non vorrai dirmi che hai comprato questo con la precisa idea di farmelo indossare stasera? Quindi lo hai comprato perché avevi un secondo fine amore? – lui ci pensò un attimo
-Ovvio, il mio preciso scopo era di fartelo indossare esattamente questa sera – disse con una punta di malizia – dopotutto siamo soli –
-Giusto –
- E nessuno verrà a disturbarci – continuò lui. Lei si alzò dal letto, afferrando il regalo e sparendo dalla camera, lasciando Gaara senza parole; ma poco dopo ricomparve affacciandosi alla porta
-Amore aspetta solo un momento, mi preparo sono subito da te
- Va bene ti aspetto ma fai in fretta, non credo di poter resistere ancora per molto – affermò guardandola dalla testa ai piedi
-Cercherò di fare il prima possibile tesoro – e detto ciò sparì di nuovo. Passarono alcuni minuti che a Gaara sembrarono ore, che scorrevano lentamente, non passavano mai, quando ad un certo punto sentì dei passi che provenivano dal corridoio e si ritrovò davanti Akeiko, la sua Akeiko, con addosso solo il completo intimo che le aveva regalato, le stava alla perfezione, su quel corpo dalle forme perfette. Lui le si avvicinò sussurrandole – sei bellissima – facendola arrossire come sempre; le passò una mano fra i capelli e carezzarle il volto, e baciarla, mentre con l’altra mano percorreva il corpo della ragazza per poi adagiarla delicatamente sul letto, senza quasi rendersene conto anche la sua maglia e i suoi pantaloni erano stati gettati a terra. Akeiko sentiva le sue labbra sul collo e giù, e ovunque posasse le sue labbra, ogni punto del suo corpo, anche se leggermente sfiorato, diventava bollente; le mani scendevano ardite come non mai.
-Quasi quasi mi dispiace toglierti questo stupendo completo, ti sta una meraviglia, è proprio un peccato-
-Sono assolutamente d’accordo, allora non levarmelo, l’hai detto anche tu, mi sta così bene – disse accennando un sorriso
-Neanche per sogno, non intendevo dire quello, anche perché ora come ora è solo d’intralcio
-Sono pienamente d’accordo – Gaara slacciò deciso il reggiseno, disegnando sei segni immaginari intorno al seno, proseguì baciandole la pancia piatta, dando teneri baci intorno all’ombelico. Continuò ad accarezzarla ardentemente, sostenendosi sulle braccia. La notte passò tra dolci carezza, baci passionali e gemiti sommessi dei due amanti che ormai sfiniti, dormono placidamente, stretti l’uno all’altra.



CAPITOLO 10. SEGRETI SVELATI

Gaara e Akeiko stavano passeggiando per il villaggio ma lei, dopo tutto quello che avevano condiviso insieme non ce la faceva più a tacere e a mentire alla persona più importante della sua vita; quindi si fece coraggio e cominciò a parlare.
- Senti Gaara… - disse fermandosi in mezzo alla strada
- Si dimmi -
- Io ti devo dire una cosa … -
- Ok però prima andiamo a casa che sta per cominciare a piovere - disse sorridendo
- No io te ne devo parlare ora è una cosa troppo importante e se non la dico ora sono sicura che non troverò mai più il coraggio quindi ti prego, ascoltami - Gaara si fece improvvisamente serio
- D’accordo ti ascolto –
- Sai io non sono stata del tutto sincera con te, c’è una cosa che non ti ho mai voluto dire perché …
perché … -
- Oh insomma Akeiko ti vuoi decidere a dirmelo, stai cominciando a farmi preoccupare –
- Ti ricordi la prima volta che ci siamo incontrati? –
- Certo come potrei dimenticarmela –
- Ecco quella non è stata la prima volta per me io ti conoscevo da molto tempo –
- Che cosa vuoi dire? –
- Be’, il fatto è che io non sono proprio di queste parti –
- Cioè? –
- Vedi io un giorno stavo in camera mia a guardare la televisione e in quel momento mi è venuto in mente che sarebbe stato bello poter incontrare il mio personaggio preferito della televisione, e non so come ma nel momento in cui l’ho pensato mi sono ritrovata catapultata in questo mondo -
- Akeiko se questo è uno scherzo sappi che non è divertente –
- No questo non è uno scherzo, è come sono andate realmente le cose. Come ti stavo dicendo io non sapevo cosa fare ero terrorizzata anche perché non avevo la minima idea di come fossi finita lì, ma ad un tratto mi è venuto in mente che dato che mi trovavo qui potevo cercarti e fare in modo che tu non commettessi gli errori che ti avrebbero portato a restare solo così ti cercai e alla fine ti trovai, e fu lì che tu mi incontrasti per la prima volta. Questo è tutto, ti prego dimmi qualcosa –
Gaara non poteva credere a quello che aveva sentito, provava un odio bruciante verso di lei : qualcosa si era rotto tra di loro.
-Quindi fammi capire – disse con lo sguardo rivolto verso il basso cercando di contenere la rabbia che gli ribolliva dentro – tu per tutto questo tempo mi hai mentito e mai una volta ti è venuto in mente che forse POTEVI DIRMI QUESTE COSE!? –, il volto di Akeiko era solcato da lacrime amare.
-Cerca ti capirmi io l’ho fatto solo per non farti soffrire io … - ma non fece in tempo a finire la frase che Gaara la colpì al viso e lei si mise una mano sulla guancia arrossata e in quel momento una goccia si posò sul suo volto, lentamente iniziarono a scendere gocce dal cielo andando sempre più veloci...alzò il viso al cielo, come se volesse nascondere le sue lacrime dalla pioggia...per non mostrare il suo dolore...
-Adesso smettila, non puoi dire che hai fatto tutto questo per proteggermi e perché mi amavi perché una persona che ama non farebbe mai queste cose, io ti ho dato tutto ciò che avevo sei stata l’unica che è riuscita a farmi provare simili emozioni e io mi sono completamente fidato di te e pensavo che la fiducia fosse reciproca ma a quanto pare non era come credevo-
-No non è vero io ti amo e tu lo sai bene – disse singhiozzando
-A questo punto non ne sono più tanto convinto l’unica cosa che penso è che per te la nostra storia non ha significato nulla in confronto a quello che ha significato per me-
-Ti prego Gaara non dire così – fece per abbracciarlo ma lui la scacciò in malo modo

-Vattene non voglio sentire un’altra parola di più e soprattutto non voglio più vederti –
La sua espressione delusa e costernata la fecero vergognare e le sue parole la trafissero come pugnali roventi. Detto questo Gaara si allontanò ignorando la ragazza accasciata a terra in lacrime che continuava a ripetere il suo nome. Non poteva essere vero, lei aveva perso il suo grande amore e per cosa poi, perché non gli aveva detto tutta la verità sul suo conto, tentò di farsi forza e rialzarsi ma un gelo innaturale, una foschia opprimente e l’improvviso oscurarsi del cielo la inchiodavano dov’era. Che cosa avrebbe fatto ora? Dove sarebbe andata? In questo momento poteva andare solo da una persona che sicuramente l’avrebbe fatta entrare.
TOC! – TOC!
- Arrivo! –
- Akeiko ciao! Ehi ma cosa … - si ritrovò Akeiko bagnata fradicia che piangeva
- Ti prego Hinata posso entrare avrei bisogno di parlare con qualcuno –
- Certo entra dai – Hinata accompagnò l’amica in camera sua e dette degli asciugamani all’amica.
- Allora che cosa è successo? –
- … -
- È successo qualcosa con Gaara? – A quelle parola Akeiko cadde di nuovo nello sconforto
- Be’ a quanto pare si, su non piangere io non volevo mi dispiace tanto –
- O no non è colpa tua, è mia e solo mia ho rovinato tutto –
- Tu e Gaara avete litigato? – la ragazza rispose con un solo tremante cenno della testa
- Dai non ti preoccupare sai tutti litigano ma poi va a finire sempre tutto bene devi stare tranquilla –
- No questa volta è diverso perché è stato più di un semplice litigio –
- Ma forse eravate stanchi entrambi e vi siete un po’ alterati ma vedrai si aggiusterà tutto te l’assicuro –
- Io non penso anzi ne sono sicura anche perché Gaara ha detto delle cose … -
- Ma tutti diciamo cose che poi però in fondo non pensiamo le diciamo solo in un momento di rabbia –
- Fidati lui sapeva benissimo cosa stava dicendo e ti assicuro che non si è pentito anche perché dopo quello che gli ho fatto nemmeno io vorrei più vedermi –
- Che cosa è successo? –
- Io ho confessato a Gaara che non ero stata del tutto sincera con lui riguardo al nostro rapporto e lui l’ha presa molto male, non pensavo che la prendesse così –
- E lui che ti ha picchiato? –
- Si ma me lo sono meritata. Tu potresti mai perdonare una persona che ti ha mentito per mesi e mesi e tutte le volte che ti ha guardato in faccia non ha mai avuto il coraggio di dirti da dove veniva in realtà?-
- Senti adesso ti calmi e dopo mi fai capire bene ogni cosa intesi? –
- Si –
Akeiko raccontò tutto a Hinata che rimase a dir poco stupita della rivelazione.
- Si lo so, adesso mi odi anche tu ma non fa niente ti capisco –
- Oh Akeiko – disse abbracciando l’amica – chissà quanto devi aver sofferto a dover portare un tale peso sulle spalle io non ne avevo proprio idea –
- Quindi non sei arrabbiata con me? –
- Certo che no, in effetti potevi dirmelo prima ma se non l’hai fatto avrai avuto i tuoi buoni motivi –
- Grazie mille sai il tuo appoggio conta tanto per me ora però vado a letto ho bisogno di riflettere e di andare a dormire buona notte –
- Buona notte –
***
- Kankuro hai per caso visto Gaara? No perché sono le 10 passate e non vorrei che gli fosse successo qualcosa –
- Stai tranquilla Temari ora vado a cercarlo –
- Io va … Gaara! –
- Gaara? Ma dove sei stato? eravamo in pensiero pensavamo ti fosse successo qualcosa – disse la sorella abbracciandolo ma lui rimase rigido e immobile.
- Gaara ma sei tutto bagnato! –
- Già –
- Cavolo fratellino stasera sei più loquace del solito –
- Kankuro smettila non sono dell’umore adatto – sbottò Gaara livido in volto
- Perché cosa è successo? Ehi un momento ma dov’è Akeiko? Gaara?-
- Non lo so e non mi interessa –
- Per caso avete litigato? – esclamò Kankuro ma Gaara si voltò verso di lui tirandogli un’occhiataccia (e credetemi che se le occhiate potessero uccidere a quest’ora il nostro Kankuro sarebbe in un mondo migliore).
- Lasciamo perdere non ne voglio parlare e comunque se dovesse farsi vedere non fatemela vedere perché se l’avessi per sua sfortuna sottomano non so cosa potrei farle –
- V-va bene –
- Bene e ora scusatemi vado in camera e no non ho fame e mi sento benissimo – aggiunse sbattendo la porta
- Non lo avevo visto così arrabbiato da molto tempo mi ricorda quando ancora era un assassino vero? –
- No Kankuro questa volta è peggio te l’assicuro –

CAPITOLO 11. COSI’ VICINI MA COSI’ LONTANI

La mattina seguente quando Akeiko si svegliò passarono alcuni istanti prima che si ricordasse dell’accaduto. Poi nutrì una speranza infantile che fosse stato un sogno, che Gaara fosse ancora lì e non se ne fosse andato.
***
Lo stesso valeva per Gaara che voltando la testa verso il cuscino vide il letto vuoto. Balzò giù dal letto cercando di non guardarlo.
***
Se n’è andato, pensò , se n’è andato.
***
Se n’è andata, pensò, se n’è andata.
***
Dovette continuare a pensarlo mentre si lavava e si vestiva, come se la ripetizione potesse attutire il colpo, se n’è andato e non tornerà; era la pura verità e lo sapeva. A se stessa non poteva negarlo: Gaara aveva ragione.
***
La disperazione minacciava di soffocarlo.
***
Un senso di disperazione la riempiva.

Akeiko fece colazione insieme a Hinata, in silenzio, lei aveva gli occhi rossi e gonfi e la faccia di chi non aveva dormito tutta la notte e che invece l’aveva passata a piangere. Hinata non sapeva cosa dirle per tirarla un po’ su di morale. Diverse volte la vide alzare lo sguardo speranzosa e capì che si era illusa di aver sentito dei passi nella pioggia, ma tra gli alberi non apparve nessuno figura con i capelli rossi.
***
Ogni volta Gaara faceva come lei: si girava ( perché non poteva evitare di nutrire qualche piccola speranza anche lui ) e non vedeva altro che vegetazione e vegetazione e sentiva dentro un’esplosione di rabbia. Udiva di nuovo Akeiko e le sue parole “Cerca ti capirmi io l’ho fatto solo per non farti soffrire”.
Cerca di capirmi, cerca di capirmi dice lei ma come faccio come può chiedermi una cosa simile io non la perdonerò mai per quello che mi ha fatto ha rovinato tutto, tutto; lui non aveva amato nessuno eppure davanti a quella ragazza era bastato così poco per fargli provare delle emozioni nuove e rendersi … debole.
***
- Ehi Akeiko che ne dici se usciamo un po’? Tanto per uscire e prendere una boccata d’aria fresca -
- No grazie Hinata, io … preferisco rimanere in casa –
- Ma non puoi restare rinchiusa in casa tutto il giorno –
- Lo so ma sai non mi sento ancora pronta a … be’ ad “affrontare il mondo” ma tu se vuoi vai pure non sei obbligata a restare qui –
- Non se ne parla neanche vorrà dire che troveremo qualcosa da fare qui – risposa Hinata con un sorriso, per fortuna che c’è lei pensò.
***
- Gaara! Ti vuoi decidere ad uscire di camera sono le 10:30 passate! –
- Temari ma perché stai urlando? Guarda che Gaara è già uscito da un pezzo e per essere precisi alle 7:00 di mattina –
- E tu come fai a saperlo? Da quando sei sveglio a quest’ora? –
- Sempre simpatica eh? Comunque mi ero alzato e quando l’ho visto gli volevo chiedere che cosa fosse successo ieri sera ma lui non mi ha fatto nemmeno aprire bocca e mi ha solo detto “Io esco” e poi è uscito e non è ancora tornato, strano no? –
- E come, a questo punto è successo qualcosa tra lui e Akeiko non ci sono altre spiegazioni però per il momento è meglio lasciarlo stare –
Dopo una settimana …
In casa di Hinata le cose non erano migliorate, Akeiko aveva sempre quell’espressione triste e ogni tanto accennava un falso sorriso per tranquillizzare la sua amica, ma ogni volta, quando entrava in camera sua. Akeiko si gettava su una sedia, si raggomitolava e con il volto sulle ginocchia iniziava a piangere.
Adesso basta!, pensò Hinata, non posso più sopportare di vederla in quello stato, sempre triste a fissare fuori dalla finestra in attesa che lui ritornasse no, avrebbe fatto qualcosa, e subito.
- Senti Akeiko io esco, ci vediamo più tardi! –
- Si ciao –
- Allora dove posso trovarlo … ma certo prima di tutto andiamo a casa sua – Hinata si mise a correre e dopo un quarto d’ora giunse a destinazione e bussò alla porta.
- Ciao Hinata –
- Ciao Temari, senti scusa non vorrei sembrarti scortese ma sono un po’ di fretta quindi vorrei sapere se Gaara è in casa-
- No non c’è, è andato ad allenarsi –
- E dove? –
- Dove va sempre credo –
- Ok grazie mille ci vediamo! –
- Aspetta non mi hai ancora detto per quale motivo lo stai cercando! –
- Lo saprai presto te lo prometto! –
Che strana ragazza, però mi piace il suo modo di fare



- Accidenti! Invece di migliorare sto peggiorando, più mi alleno e peggio è. Ma dov’è che sbaglio –
- Forse non sei del tutto concentrato su quello che stai facendo –
- Ciao Hinata –
- Ciao Gaara –
- Se sei venuta qui per farmi una predica mi dispiace tanto per te ma non ho proprio voglia di ascoltarla –
- Invece l’ascolterai eccome! Non ho più voglia di vedere la mia amica soffrire –
- Immagino quanto stia soffrendo –
- Smettila, lei sta soffrendo quanto te –
- Io? Soffrire? Non sono mai stato meglio in vita mia te l’assicuro –
- Si come no. Senti non ho molto tempo quindi verrò subito al dunque –
- Ecco brava anche perché non ho tutta la giornata da dedicarti, forza sbrigati – gli intimò – anche se non so cosa potresti dirmi, forse non ti ha nemmeno raccontato il motivo della nostra “discussione” –
- Certo che me l’ha detto ed è per questo che forse posso aiutarti –
- Sprechi il tuo tempo –
- Cerca di capirla – Quelle parole rimbombarono nella testa di Gaara all’infinito.
- È la stessa cosa che mi ha detto lei ma dimmi tu come si fa a capire una persona che ti ha mentito così spudoratamente e il bello è che diceva di amarmi –
- Ma lei ti ama –
- Una persona che ti ama non l’avrebbe mai fatto –
- Ma lei ha commesso un errore, può capitare a tutti e tu dovresti capirla meglio di chiunque altro. Lei è stata l’unica che ti ha capito fin dall’inizio e ti ha aiutato –
- Già, anche io la pensavo così e una parte di me lo pensa ancora ma io non ce la faccio proprio a far finta che non sia successo niente,– Hinata sorrise dolcemente
- Gaara ma te hai mai pensato al fatto che lei ha rinunciato a tutto per te? –
- In che senso? – chiese stupito
- Pensaci, ha rinunciato alla sua amicizia con Sakura e poi per stare con te ha lasciato il suo mondo e probabilmente tutti quelli a cui voleva bene, questo per te non è abbastanza? –
- Io … io non ci avevo mai pensato, ma è proprio questo il problema, il suo mondo non il mio, è una parte di lei che non potrò mai capire né condividere è come se mi avesse tagliato fuori, intraprendendo una strada che solo lei può percorrere, io non potrò mai farne parte e forse non voglio –
- Pensaci, lei passa tutto il suo tempo nel tuo mondo sarebbe così terribile per una volta provare a fare parte del suo? –
- … -
- Ora devo andare e mi raccomando pensaci sul serio a quello che ti ho detto, anche perché non penso che resterà qui ancora per molto –
- Che cosa intendi dire? – esclamò Gaara balzando in piedi
- Voglio dire, ormai qui non c’è più nulle per lei, niente la trattiene, non ha più una ragione per restare – e così dicendo se ne andò.

Forse non dovevo dirglielo, dopotutto non è neanche vero. Speriamo che sia servito a fargli cambiare idea

Che cosa devo fare? Lasciarla andare oppure no? Forse dovrei anche perché non penso che vorrà rivedermi dopo quello che è successo, l’ho trattata malissimo, in effetti ho un po’ esagerato, però lei mi ha mentito come posso fidarmi ancora di lei, magari mi ha mentito anche altre volte…

***
- Sono tornata! –
- Ciao Hinata allora dove sei stata di bello? –
- Io sono andata a trovare Gaara –
- Che cosa? Perché non me l’hai detto? –
- Perché sicuramente me lo avresti impedito e io ci volevo fare una chiacchierata –
- E come sta? –
- Così così, si stava allenando e … -
Queste scarse notizie gli suscitarono un desiderio di rivederlo così intenso che gli sembrava di avere il mal di stomaco; ma la costringevano anche a ripensare al fatto che lui non la voleva più vedere; ma il solo fatto di sapere che lui stava bene la faceva sentire più tranquilla.
- Akeiko, perché piangi? Ho detto qualcosa di sbagliato? –
- No queste sono lacrime di gioia, ora che mi hai detto che lui sta bene è come se mi fossi tolta un peso. Ti ringrazio tanto –
- Le amiche servono a questo giusto? Che ne dici di uscire e di andare a prendere qualcosa da bere? –
- Si, andiamo –
***
- Si, ho deciso questa è la cosa migliore da fare –

CAPITOLO 12. LE LACRIME DI UN ANGELO

- Si, ho deciso questa è la cosa migliore da fare –
***
- Eccoci arrivate te cosa vuoi prendere? –
- Io un cappuccino –
- Io pure. Mi scusi, vorremmo due cappuccini –
- Era da tanto che non uscivo, devo ammettere che un po’ mi è mancato –
- Ma guarda chi c’è! Ciao Akeiko, come va? – la ragazza si voltò e pregò che non fosse chi pensava, invece …
- Ciao Sakura come stai? –
- Io bene grazie invece te non mi sembra proprio –
- Come scusa? –
- Devi sapere che so tutto – Akeiko cercò di fare la finta tonta
- Tutto cosa? –
- Ma è ovvio della tua rottura con Gaara –
- E così l’hai saputo? –
- Già e non dirmi che non te l’avevo detto, ma come al solito mai nessuno mi da retta. Io te l’avevo detto che lui ti avrebbe fatta soffrire –
- Tu non sai come sono andate realmente le cose –
- Fammi indovinare, te gli hai detto qualcosa che lui non sapeva e lui l’ha presa male. Mi sbaglio forse? – Ma come faceva Sakura a sapere cosa era successo? Nessuno lo sapeva, ma lei ci aveva indovinato e anche alla grande se è per quello.
- Vuoi sapere perché ha reagito così alla tua “confessione”? –
- … -
- Perché lui ti ha solo usata fino a che gli facevi comodo, magari ora sta con un’altra chi lo sa; io mi aspetterei di tutto –
- Adesso basta Sakura ti prego, non è come sembra lui ha avuto un ottimo motivo per arrabbiarsi –
- Continui anche a difenderlo? Io proprio non ti capisco, dopo quello che ti ha fatto, Akeiko ti ha persino picchiata! –
- Mi ha dato solo uno schiaffo nessuno è mai morto per quello –
- Fai un po’ come ti pare ma la vuoi sapere la mia? – Akeiko stringeva con forza la tazzina che aveva in mano, forse per farsi forza. Intanto qualcuno era entrato nel locale.
- La verità è che lui non ti ha mai amato –
-Non è vero! Io l’ho sempre amata! – quando Akeiko sentì quella voce fu come perdere tutte le forze tanto che fece anche cadere anche la tazzina a terra; si voltò e lo vide, si lui, il suo Gaara che ora stava venendo verso di lei. Ora erano uno di fronte all’altra.
- No…non è possibile sei…sei tornato – sussurrò
- Si sono tornato –
- Perché sei tornato dopo quello che ti ho fatto? Come fai ad amarmi ancora? –
- Io ti ho sempre amato –
- Ma avevi detto … -
- Si lo so ma l’ho detto solo per orgoglio, non ho mai smesso di pensarti. Io sono innamorato di te, ti amo, le cose che fai, il modo in cui pensi, come ti muovi. Mi emoziona ogni volta che ti sto accanto; tu mi fai sentire come non mi sono mai sentito–
- Davvero? – disse la ragazza iniziando a piangere
- Si – solo in quel momento Gaara notò la guancia della ragazza, dove aveva ancora un livido – sono anche venuto per chiederti scusa per quello che ti ho fatto, non volevo darti uno schiaffo non so cosa mi sia preso – le mise una mano sulla guancia – guarda come ti ho ridotta, ti prego perdonami – Un dito si posò delicatamente sulle sue labbra.
- Gaara ma io ti ho già perdonato, non te ne ho mai fatto una colpa, anche perché se ti avessi detto subito tutta la verità questo non sarebbe successo, perdonami anche tu amore mio – Akeiko alzò le braccia e circondò il collo del ragazzo, si sollevò in punta di piedi e le sue labbra si posarono delicatamente sulle sue eliminando le ultime distanze tra di loro dando vita a un dolce e tenero bacio; sotto gli sguardi di tutti.
Evviva! il mio piano è riuscito alla perfezione pensò Hinata sorridendo.


CAPITOLO 13: LA FORZA DELL’AMORE

Fuori il paesaggio era magnifico, o forse era lei che lo vedeva così visto che la sua vita non era stata mai così … perfetta. Ora che Gaara sapeva tutto ciò che la riguardava, le cose sarebbero andate meglio e non ci sarebbero mai più stati segreti a intaccare il loro amore. Ormai stavano passeggiando da più di mezz’ora, ma nessuno dei due aveva ancora parlato; forse dovrei cominciare io a parlare ma cosa posso dirgli? Penso Akeiko; avanti Gaara dille qualcosa altrimenti lei penserà che sei sempre arrabbiato! Si ripeteva Gaara ormai da 15 minuti.
-Volevo dirti … - dissero insieme
-Scusa … - esclamarono all’unisono e poi si misero a ridere
-Ok vai prima tu altrimenti ci stiamo fino a domani mattina- suggerì Akeiko cercando di trattenersi dal ridere
-Va bene … senti volevo chiederti una cosa –
-Dimmi –
-Come … com’è dove vivevi prima di venire qui? –
-Da dove cominciare … diciamo che è molto diverso da qui, nel mio mondo c’è molta tecnologia e la vita è molto frenetica e non esistono i ninja –
- Caspita allora è davvero l’opposto –
- Già, ma non è un gran ché te lo assicuro –
- Ti mancano mai le persone a cui vuoi bene? – Akeiko sussultò a quella domanda imprevista
-Come posso spiegarti … si mi mancano a volte, questo non posso negarlo ma io sento che il mio posto è qui insieme a te e a nessun altro – concluse arrossendo. Gaara la vide e rise.
-Certo che sei davvero un tipo strano lasciatelo dire-
-Ma sentite da che pulpito viene la predica, è veramente strano detto da te –
- Hai ragione. Comunque –
-Gaara guarda! – esclamò Akeiko
-Cosa? –
-Ma non lo vedi? Sta nevicando –
-È vero –
-Non è bellissimo? – gli chiese Akeiko. Gaara era sorpreso da come un po’ di neve potesse suscitare una gioia tanto grande in quella ragazza; si avvicinò al suo viso dandogli un bacio sulla guancia, avvolgendola in un abbraccio possessivo.
-Non permetterò mai più di allontanarti da me, sappilo, non commetterò lo stesso errore – dichiarò Gaara
-Me lo prometti? Che non mi lascerai mai andare via? –
-Si te lo prometto amore mio, mai –
-Mai … - e in attimo sentì la bocca di Gaara giocare dolcemente con le sue labbra. E rimasero lì, sotto alla neve che scendeva pian piano, e ricoprendo tutto quanto con uno strato di neve soffice e bianco.
***
Alla fine tutto è bene quel che finisce bene pensò tra sé Hinata, fiera di aver aiutato la sua amica; quando scorse una figura in mezzo alla strada che guardava il cielo con aria sognante.
-Ehi! Ciao Hinata! – urlò quel ragazzo avvolto nel buio mentre correva verso di lei. Ma chi sarà mai? Si domandò Hinata.
-Naruto? Ma che ci fai tu qui? –
- Beh io stavo ammirando il paesaggio e guardando la neve, mi piace da morie – disse sfoderando il suo solito sorriso.
-E tu invece che ci fai qui tutta sola? –
-Niente di particolare, davvero, stavo andando a casa anche perché ha cominciato a nevicare e che non ho portato una magli più pesante, quindi potrei anche prendermi il raffreddore –
Allora Naruto si tolse la maglia porgendola ad Hinata
-Tieni, prendi pure la mia – disse imbarazzato
-G..ra…grazie Naruto –
-Così possiamo stare un po’ insieme no? – disse Naruto mettendosi una mano dietro alla testa (cosa che faceva tutte le volte che si sentiva in imbarazzo)
-Si hai ragione – I due ragazzi si incamminarono anche se nessuno aveva deciso dove andare, camminavano e basta senza guardarsi mai direttamente; anche se Hinata osservava Naruto di nascosto per non farsi sorprendere dal biondo. “Certo che Naruto è proprio un bravo ragazzo, è stato così dolce a prestarmi la sua maglia…”
– Ehi Hinata? –
“È così così…”
-Così carino –
-Hinata ma ti senti bene? Forse ti è venuta la febbre?- domandò Naruto poggiandole una mano sulla fronte. Quando la ragazza senti la mano di Naruto sfiorare il suo viso arrossì e provò il forte impulso di scappare, ma in qualche modo riuscì a reprimerlo.
-Cavolo Hinata! Ma tu scotti, devi proprio avere la febbre non ci sono altre spiegazioni – affermò Naruto con aria sapiente. “A volte Naruto è proprio un bambino, ma come può pensare che abbia la febbre???”
-No Naruto non ti preoccupare non ho la febbre è solo che… forse ho solo freddo non credi?-
-Giusto non ci avevo pensato,allora ti accompagno a casa, andiamo –
-D’accordo –
“Hinata sei una stupida ma perché non gli hai detto quello che provi per lui?”
-Beh Naruto siamo arrivati, ti ringrazio di avermi accompagnata-
-Ma figurati e poi non potevo lasciarti qui da sola di notte ti pare? Comunque ora devo andare anche io perché si è fatto tardi. Ci vediamo Hinata! – esclamò Naruto mentre si allontanava da Hinata
-MA…NARUTO! LA TUA MAGLIA! –
-TIENILA TU IO NON NE HO BISOGNO CIAO! – concluse, lasciando di sasso la povera Hinata, che non riusciva a capire perché Naruto le avesse lasciato la sua maglia, e così si mise a fantasticare su tutte i possibili motivi.
***
Nel frattempo Gaara e Akeiko avevano deciso di tornare a casa, anche perché fuori cominciava a fare un po’ freddo; e arrivati davanti la porta di casa Gaara la aprì e Akeiko nel rivedere quella casa, la cucina, il divano, le vennero in mente tutti i bei momenti passati con Gaara e i suoi fratelli.
-C’è qualcosa che non va? – chiese Gaara, facendo sorridere Akeiko
-Ma no, è solo che rivedendo questa casa mi sono rivenuti in mente tanti ricordi, ad esempio quando vedo il divano la prima cosa che mi viene in mente è Kankuro sdraiato (io oserei dire spaparanzato) sul divano che cerca di dormire per non aiutare Temari e lei che minaccia di non fargli da mangiare per una settimana se non la aiuta, dopodiché Kankuro, ormai resosi conto che sua sorella non scherza, si mette in ginocchio e la supplica, dicendole che la aiuterà tutte le volte che ne avrà bisogno, mentre Temari ride. Eh già che nostalgia-
-È vero, hai ragione nemmeno io potrò mai scordare quella scena…-disse soffocando una risata
-Già, e nemmeno Kankuro visto che ogni volta che lo vedevi glielo rinfacciavi –
-Lo so, era più forte di me, mi divertivo troppo a prenderlo in giro-
-Povero Kankuro, che fratello ingrato che gli è toccato –
-Ma sentitela! Come se anche lei quasi ogni mattina non avesse aiutato mia sorella a tirare giù dal letto kankuro –
- Ma non è vero… - Gaara la guardò scettico
-Ok forse è vero però non tutte le mattine –
-No no hai ragione diciamo… 6 giorni su 7? –
-Amore? –
-Si? –
-Ti conviene correre perché se per tua sfortuna dovessi prenderti non so che fine faresti – disse Akeiko
- Immagino,tu che batti me, io battuto da una donna …mai –
-Ben lo sapremo presto – E così dicendo cominciò a rincorrere Gaara per tutta la casa per poi finire in camera. Dove sfiniti si buttarono sul letto, continuando a ridere come dei bambini.
-Sono contento –
-Di cosa? – domandò Akeiko mettendosi su un fianco per poterlo guardare meglio
-Beh sono contento che tutto sia tornato come prima –
-Già, anche io, mi mancava molto tutto questo –
-Dai vieni qui – disse Gaara, mentre Akeiko si era sdraiata accanto a lui con la testa sul suo petto. Dopo pochi minuti si addormentarono.



FINE
 
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4 replies since 26/11/2010, 21:33   32 views
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